
Una Juventus che non morde, una Juventus che continua a soffrire di quella sindrome da pareggite che l’ha colpita anche lo scorso anno. Dopo un inizio apparentemente promettente, ecco che i bianconeri stanno vivendo il primo periodo complicato di una stagione che si preannuncia molto faticosa, soprattutto dal punto di vista mentale per una squadra che ha difficoltà nell’esprimersi ai massimi livelli secondo quelle che sono le piene potenzialità di ogni singolo individuo dello scacchiere di Igor Tudor.
Juventus, ecco qual è il vero problema
Contro il Milan, ecco l’ennesimo mezzo flop di questo inizio campionato. Andando ad analizzare nel dettaglio la prestazione dei vari reparti dei bianconeri, il dato che balza subito all’occhio è quella porta inviolata che la Juventus, nelle ultime uscite, ha fatto fatica a mantenere. E questa è già una buona notizia rispetto alle ultime uscite in cui la retroguardia ha sofferto, e parecchio. Difesa a parte, però, ecco i problemi più importanti di questa Juventus, ecco ciò che non ha funzionato.
Il centrocampo resta la parte più debole di questa squadra. Kenan Yildiz, lì in avanti, non può essere sempre il salvatore della patria caricandosi sulle spalle tutto il peso tecnico-tattico di centrocampo e attacco. Manuel Locatelli sta migliorando ma non è quel perno illuminante che magari si trovano Milan e Napoli, che possono contare su fuoriclasse come Luka Modric e Kevin De Bruyne. Questa Juventus deve trovare il modo per colmare lacune che, con il tempo, sono diventate sempre più complicate da nascondere. Igor Tudor ci mette grinta e dna bianconero ma non basta quando poi nei 90′ la squadra fa fatica a creare occasioni, passa per vie traverse per provare a creare pericoli.
Contro il Milan l’ennesima dimostrazione che il centrocampo è il punto debole di questa squadra, ennesima rispetto alle ultime uscite, una su tutte quella di Champions League contro il Villarreal. Diverse pedine continuano a soffrire, Teun Koopmeiners su tutte. Ecco perché Tudor, almeno in attesa del mercato di gennaio, deve trovare delle contromosse per far sì che una delle zone nevralgiche del campo si possa almeno avvicinare a quelle delle dirette avversarie perché, almeno per il momento, la differenza è sembrata davvero abissale.
Le dichiarazioni di Tudor dopo Juventus-Milan
Igor Tudor analizza la sfida appena conclusa con un pareggia da parte della Juventus contro il Milan: “È stata la partita che ci aspettavamo: difficile, contro una squadra forte. Un punto ce lo prendiamo, anche se il nostro obiettivo era vincere. Entrambe le squadre hanno creato occasioni, è stato un confronto equilibrato“. L’allenatore riconosce il valore dell’avversario ma sottolinea anche la buona prestazione dei suoi ragazzi, che hanno tenuto testa fino alla fine.
Tudor spiega la scelta di schierare Kenan Yildiz più largo sulla corsia mancina: “Volevamo scambiare un po’ le posizioni tra lui e Cambiaso. Nel nostro gioco, certe soluzioni vengono trovate sul campo: Andrea spesso si accentra, mentre Kelly si proietta in avanti. Il contesto è organizzato, ma c’è anche libertà d’espressione“.
Le sostituzioni: stanchezza e nuovi equilibri
Riguardo al cambio di Yildiz prima del 70’, il tecnico croato spiega: “L’ho visto un po’ stanco, così come anche Conceição e David. Questi ragazzi stanno giocando tante partite, non è facile mantenere sempre la freschezza. Poi siamo passati al 3-5-2: con due attaccanti volevamo creare qualcosa in più, e in effetti qualche occasione l’abbiamo avuta, ma purtroppo non è arrivato il gol“. Il tecnico della Juventus evidenzia la necessità di gestire le energie, puntando su adattamenti tattici nel corso della gara.
Sulle possibilità future, l’allenatore non chiude nessuna porta: “Ci penso, certo. Devo trovare una soluzione che vada bene sia ai giocatori sia a me. Un tecnico deve adattarsi ai suoi uomini, ma anche restare fedele alle proprie idee. Si può provare, anche a partita in corso: quando si aprono gli spazi, giocare con due punte diventa più facile“.
Un’apertura interessante al cambio modulo, che lascia intravedere possibili evoluzioni nel modulo della squadra.
Tudor dà un aggiornamento anche sulle condizioni del difensore brasiliano: “Bremer speravamo di riaverlo già da oggi, ma ha sentito un fastidio. Le risonanze hanno escluso problemi gravi, per fortuna è tutto a posto. Non potevamo rischiarlo già oggi perché sentiva ancora dolore. Credo che dopo la sosta sarà di nuovo a disposizione“.
In chiusura, l’allenatore traccia un bilancio positivo ma con margini di miglioramento: “Con due gol in più avremmo due vittorie in più… sarebbe stato perfetto. Ma va bene così: dobbiamo concentrarci sul lavoro quotidiano, restare uniti e continuare a migliorare. Noi dobbiamo restare sempre sul pezzo“.






