Home » Altri sport » Ucciso e avvolto in un telo: dramma nello sport, campione ritrovato morto

Ucciso e avvolto in un telo: dramma nello sport, campione ritrovato morto

Il mondo dello sport è stato scosso da un evento raccapricciante. L’omicidio non ha ancora un colpevole: vittima trovata avvolta in una coperta.

Ci sono momenti in cui lo sport, quella grande palestra di vita, di disciplina e di sogni, smette di essere simbolo di riscatto e si trasforma in scenario di tragedia. La storia moderna è purtroppo piena di esempi che ricordano come la violenza e l’odio riescano a insinuarsi persino nei contesti più puri della competizione. Dalla pallottola che nel 1994 spense la vita di Andres Escobar, difensore della Colombia colpevole solo di un autogol ai Mondiali di USA ’94, fino alle aggressioni recenti contro arbitri, atleti e allenatori in ogni parte del mondo, il confine tra passione e follia sembra farsi ogni anno più sottile. Escobar fu assassinato a Medellin davanti a un locale notturno per presunti legami con un giro di scommesse: un episodio che scioccò il mondo intero e divenne monito di quanto possa essere fragile la linea che separa il gioco dalla tragedia.

Polizia
Ucciso e avvolto in un telo: dramma nello sport, campione ritrovato morto – Sportitalia.it (Pixabay)

Oggi, a trent’anni di distanza, un nuovo caso scuote le coscienze e riporta alla mente quella stessa, assurda violenza. È ancora una volta il mondo dello sport a piangere un giovane atleta che aveva trasformato la passione in speranza, l’impegno quotidiano in sogno di riscatto. Quando un ragazzo di ventun anni perde la vita in circostanze tanto macabre quanto inspiegabili, lo sport intero si ritrova a fare i conti con il suo lato più oscuro. Perché dietro le luci del ring o di uno stadio si nasconde spesso un universo di pressioni, povertà, lotte quotidiane e mondi paralleli che con la gloria sportiva non hanno nulla a che vedere.

Omicidio Mercado, corpo trovato in una coperta: indagini aperte in Messico

Il pugilato messicano è sotto shock per la morte di Jesus Ivan Mercado Cabrera, giovane talento di appena 21 anni, conosciuto con il soprannome di “Rafaguita”. Il suo corpo è stato ritrovato il 15 settembre 2025 sul ciglio di una strada nei pressi di San Luis Río Colorado, nello Stato di Sonora, avvolto in una coperta e con del nastro adesivo a coprire la bocca. A denunciarne la scomparsa erano stati i familiari, preoccupati per l’assenza di notizie dopo l’ultimo contatto avuto alcuni giorni prima. Il ritrovamento è avvenuto a seguito di una segnalazione di residenti locali che avevano notato un pacco sospetto abbandonato lungo l’autostrada: al suo interno, invece, giaceva il corpo del giovane pugile. Mercado, originario di Ciudad Obregón, aveva combattuto 16 incontri da professionista nei pesi gallo, con un bilancio di 7 vittorie e 9 sconfitte. A breve avrebbe dovuto salire nuovamente sul ring a Hermosillo, ma il destino gli ha negato quell’occasione.

Croce lutto
Omicidio Mercado, corpo trovato in una coperta: indagini aperte in Messico – Sportitalia.it (Pixabay)

Il corpo è stato identificato grazie ai tatuaggi che portava, tra cui uno dedicato alla “Santa Muerte”. La Procura Generale dello Stato di Sonora ha immediatamente aperto un’indagine per omicidio. Secondo le prime perizie, non sono stati riscontrati segni evidenti di violenza estrema, ma si attendono gli esiti dell’autopsia per determinare le cause del decesso. Al momento, le autorità non escludono alcuna pista. In Messico, dove sparizioni e delitti contro giovani atleti non sono purtroppo rari, il caso ha acceso un’ondata di indignazione e dolore. I colleghi pugili hanno ricordato Jesus Mercado come un ragazzo umile e determinato, uno di quelli che sognavano di “farsi un nome” a colpi di guantoni, non di finire nel silenzio di una cronaca nera. Un’altra vita spezzata, un altro segnale di quanto la violenza, anche nello sport, continui a vincere troppo spesso ai punti.

Change privacy settings
×