Cristian Chivu sta cercando di cambiare la sua Inter dopo la delusione nerazzurra nello scorso finale di stagione. Alcuni cambiamenti sono stati annunciati dallo stesso tecnico in conferenza stampa: la tardiva comunicazione della formazione prima della partita, per aumentare il senso di responsabilità dei giocatori, e altre regole, tra le quali spicca il divieto di bestemmie.
Sono vietate le bestemmie in partitella: questo fatto, in casa Inter, aiuta a mantenere il controllo in campo e ad effettuare scelte migliori sotto pressione. Anche sui cambi c’è una filosofia rispetto a Inzaghi molto differente. Se il tecnico piacentino sostituiva i giocatori ammoniti in modo pressoché sistematico, Chivu esegue rotazioni spesso e volentieri leggendo la partita e guardando la lista infortunati per fare turnover.

Chivu, nuovo approccio per l’Inter
Più dinamismo, maggiore verticalità e tanta sostanza nel possesso palla. L’approccio medotologico dell’Inter è differente, anche se il sistema resta quello di Inzaghi: un 3-5-2 collaudato nel quale si cerca sempre di aggredire l’avversario per ottenere il possesso del pallone. Rispetto al corso precedente, questa Inter tenta di cercare la porta con una velocità d’esecuzione maggiore, puntando ad arrivare dalle parti della porta avversaria senza soluzione di continuità e con un possesso palla meno calcolato e più intenso, non per forza meno efficace.
Alla luce dell’amichevole di questa sera tra Inter e Atletico Madrid in programma in Libia, nella quale ovviamente mancheranno tanti giocatori titolari visti gli impegni con le nazionali, Chivu ha dichiarato: “Cercheremo di andare con 20 giocatori, siamo otto di movimento più 2-3 portieri. Qualcuno andrà aggiunto, ma mi fa piacere perché avranno l’opportunità di giocare e l’onore di rappresentare l’Inter. Non devono pensare che sia un match da oratorio, devono trattarla come una partita vera. Pensiamo a quello che dobbiamo fare scendendo in campo con questa maglia”.
La naturalezza di Bonny nel calarsi in questo ruolo nasce dalla fiducia?
“Ho due attaccanti di esperienza come Marcus e Lautaro e due giovani come lui ed Esposito che si stanno guadagnando il rispetto dei compagni. C’era bisogno della loro qualità in campo”.
Maledici un po’ la sosta che arriva adesso?
“No, anzi me la godo. Sono felice perché i miei giocatori vanno in Nazionale, so cosa rappresenta per loro perché ci sono stato dentro anche io. So cosa vuol dire rappresentare il loro Paese, sono felice per loro poi una pausa non fa mai male a nessuno. Chi rimane qui si godrà qualche giorno libero, andando poi in Libia”.






