La Juventus negli ultimi anni ha dimostrato di saper lavorare bene con i giovani talenti: dalla Juventus Next Gen e dalla Primavera sono usciti molti prospetti che poi hanno fatto strada. Ma come giocherebbe oggi la Juventus se avesse tenuto tutti i propri gioiellini?
Nel calcio moderno, vendere bene è un talento tanto raro quanto essenziale: nel calcio italiano in particolare, far quadrare i conti e rimanere competitivi è diventata la prima regola. Lo è ancora di più in un mercato dove i club faticano a investire senza prima sacrificare qualche pedina importante. In questo contesto, la Juventus sta cercando di sfruttare al massimo un progetto su cui ha scommesso anni fa: la Next Gen, la sua seconda squadra, creata nel 2018 come laboratorio di crescita per giovani talenti. Da lì e dal settore giovanile in generale sono emersi diversi giocatori – da Soulé ad Huijsen – poi affermatisi o attualmente in ascesa, che però hanno abbandonato prima del tempo la casa madre in cerca di fortuna, altrove. Come si schiererebbe però oggi la squadra di Igor Tudor, se nell’11 titolare potesse schierare anche loro?
A distanza di sette stagioni, questa intuizione ha dato i suoi frutti. Alcuni dei nomi emersi da questo vivaio si sono già affermati in Italia e in Europa. Il caso più eclatante è quello di Dean Huijsen: cresciuto nella Juve, lanciato in prima squadra da Allegri nell’ottobre 2023 e poi ceduto prima in prestito alla Roma e poi al Bournemouth, per circa 18 milioni complessivi. Ma è in Inghilterra che il suo valore è esploso, tanto da essere rivenduto al Real Madrid per quasi 60 milioni. Una plusvalenza monstre per il club inglese, e un’occasione sfumata per i bianconeri.

Da Soulé ad Huijsen, la top 11 della Juventus con i suoi talenti
Sono tanti i giovani promettenti formatisi nella Next Gen che poi hanno lasciato Torino prematuramente: Matías Soulé, venduto alla Roma per 30 milioni, Radu Dragusin, finito al Genoa per 12, Samuel Iling-Junior, ceduto all’Aston Villa per 17 milioni, e Enzo Barrenechea, anche lui destinato al club inglese per 11 milioni. A questi si aggiunge l’ultimo nome in ordine di tempo: Samuel Mbangula, attaccante belga classe 2004.
Mbangula ha concluso la stagione 2024/25 con 4 gol e 5 assist, oltre a una manciata di presenze in Champions League (224 minuti totali). Nonostante il suo potenziale, la Juve ha accettato l’offerta del Werder Brema, ha versato circa 10 milioni di euro (più bonus) per assicurarselo. Da vedere che tipo di crescita avrà Hans Nicolussi Caviglia, ceduto al Venezia per 5 milioni totali: in estate si è trasferito alla Fiorentina guadagnando la chiamata di Gattuso in Nazionale. Sempre in estate è partito anche Nicolò Savona, ceduto al Nottingham Forest per 12 milioni di euro.
Complessivamente, le cessioni dei prodotti della Next Gen hanno fruttato alla Juventus oltre 100 milioni di euro negli ultimi anni. Sicuramente un bel bottino, solo il tempo dirà se è stato meglio avere un uovo oggi, o se invece era meglio la gallina di domani.
E se fossero rimasti tutti? Posto che non tutti probabilmente potrebbero aspirare al posto da titolare, Tudor avrebbe sicuramente l’imbarazzo della scelta nella formazione, facendo un mix fra la squadra di oggi e i talenti partiti:
Juventus (4-3-2-1): Di Gregorio; De Winter/Gatti/Kalulu, Bremer, Huijsen/Dragusin; Joao Mario/Savona, K. Thuram/Fagioli, Nicolussi Caviglia/Locatelli, Cambiaso; Soulé/Conceicao, Yildiz/Mbangula; Vlahovic.
Le principali cessioni dei giovani usciti dalla Juventus
Matias Soulé alla Roma: 30 milioni di euro
Dean Hujsen al Bournemouth: 24 milioni di euro
Nicolò Fagioli alla Fiorentina: 18 milioni di euro
Samuel Illing-Junior all’Aston Villa: 17 milioni di euro
Radu Dragusin al Genoa: 12 milioni di euro
Enzo Barrenechea all’Aston Villa: 11 milioni di euro
Koni De Winter al Genoa: 10 milioni di euro
Hans Nicolussi Caviglia al Venezia: 3,5 milioni di euro + 1,5 di bonus.
Samuel Mbangula al Werder Brema: 10 milioni di euro
Nicolò Savona al Nottingham Forest: 12 milioni di euro






