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Juve Stabia, decreto dell’Antimafia: perché è stata disposta l’amministrazione giudiziaria

Clamorose notizie arrivano dalla Campania e da Castellammare di Stabia, dove per la Juve Stabia è stato eseguito un importante decreto. Ecco di cosa si tratta e i motivi alla base di tale decisione.

Notizia importante per la Campania, il calcio italiano e la Serie B: la polizia, infatti, su delega della Procura di Napoli, ha eseguito un decreto applicativi di prevenzione ex articolo 34 del Codice antimafia a carico della Juve Stabia. Ecco i motivi alla base di tale decisione.

Juve Stabia
Juve Stabia

 

La Juve Stabia finisce in amministrazione giudiziaria!

La società campana finisce in amministrazione giudiziaria per sospette infiltrazioni camorristiche. Il decreto è stato firmato in base all’articolo 34 del Codice Antimafia.

Ecco cosa è emerso dalla conferenza stampa di questa mattina, con le dichiarazioni di Nicola Gratteri: “Un intero comparto dei servizi legati al club era nelle mani della camorra stabiese. E’ un intero settore, dai ticket agli steward, che andrà ripensato. Oggi la Juve Stabia è in amministrazione giudiziaria. Dallo spostamento della squadra, dalla vendita dei biglietti e dal controllo della sicurezza all’interno dello stadio”.

Cosa dice l’ex art.34 del Codice Antimafia

L’ex art. 34 del Codice Antimafia (ora parte del Decreto Legislativo 159/2011) disciplina la misura di amministrazione giudiziaria dei beni connessi ad attività economiche, specialmente quando vi siano indizi di infiltrazione mafiosa. Tale misura viene adottata quando l’attività economica, direttamente o indirettamente, è compromessa dall’influenza della criminalità organizzata o può agevolarla, e sussistono sufficienti elementi per l’applicazione della misura.

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