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Conte: ma chi prende per il… e vende fumo a Napoli?


Non smetterò di essere
Contiano anche se dovesse andare male. Ma non smetterò mai di esercitare il mio diritto critico.

E così come anche in tempi non sospetti l’anno scorso dicevo che solo Conte potesse compiere il miracolo; così come ritenevo che alcuni attacchi sul suo rendimento europeo fossero pretestuosi; ugualmente stavolta non posso esimermi dal dire che le sue parole post-PSV Eindhoven siano irricevibili, per usare un eufemismo, e peraltro contraddette da quanto ha sostenuto lui stesso.

Tancredi Palmeri analizza per Sportitalia le dichiarazioni di Antonio Conte che hanno generato enorme polemica in casa Napoli dopo la disfatta in Champions League

Dopo il 6-2 di Eindhoven non si può parlare di “tempi di adattamento”

Se il concetto generale è rispettabile – ovvero inserire tanti nuovi necessita di tempo per trovare quell’equilibrio trovato magicamente l’anno scorso – semplicemente non si può dire dopo aver perso 6-2 a Eindhoven.
Ma nemmeno dopo aver perso 1-0, figuriamoci dopo un’umiliazione storica.
Ma stiamo davvero tentando di normalizzare che il Napoli perda 6-2 con il PSV?! Ma non scherziamo per favore.
Il livello della rosa del Napoli, il livello del mercato, e ultimo ma più importante, il livello di Conte non ammettono un ragionamento simile.
E non sarebbe nemmeno accettabile contro il PSG, il Real Madrid, etc., figuriamoci contro il PSV, che ha perso alla prima giornata 1-3 in casa con l’Union e che è ampiamente alla portata.

Le contraddizioni del discorso di Conte

Ci saranno sicuramente da compiere tutte le fasi necessarie per il processo di lavoro, ma non ci si può lamentare del troppo mercato, e un’altra volta del poco mercato, e insomma non va mai bene?
Ma soprattutto, è nelle parole stesse di Conte che risiede la contraddizione.
Perché un mese fa giustamente lodava la sconfitta per 2-0 contro il City in 10 contro 11 per 70 minuti. Giustamente diceva che ci sono sconfitte e sconfitte, e rimanere uniti è da squadra con mentalità.
E allora cosa è successo in questo mese? Cosa è cambiato?
Perché stavolta il Napoli veniva già dalla debacle contro il Torino, e quanto successo non ha proprio senso.

Le parole “sinistre” del post-partita

Non ho dubbi che il Napoli si rialzerà contro l’Inter, quanto non lo so, ma a prescindere da come andrà c’è qualcosa che non quadra.
E ci sono due cose che Conte ha detto che suonano sinistre.
Ovvero, quando ha parlato di mettere da parte l’ego per pensare alla squadra. Chi deve metterlo da parte?
Sembra un riferimento a dei giocatori. Ma quali giocatori hanno un ego tale in questa squadra? Mi viene in mente solo De Bruyne.
E se fosse così, sarebbe un problema grosso, ammesso e assolutamente non concesso che si possa dire sia questo il problema dopo un 6-2 a Eindhoven.

“Non prendere per il culo i napoletani”: ma chi lo fa davvero?

E infine, e soprattutto, quando Conte dice che non bisogna vendere fumo ai napoletani e prendere per il culo i napoletani.
Ma chi lo avrebbe fatto o starebbe facendo? Sicuramente non i giocatori né tantomeno il presidente, che per una volta proprio ha fatto tutto quello che doveva e anzi di più.
La spiegazione più logica sembrerebbe indicare i giornalisti che parlano di Napoli forte.
Ah, e non lo sarebbe?!
Non c’è dubbio che sia sulla carta la più forte e favorita in Serie A, tutte le altre si sognano il mercato del Napoli.
E in Europa si può togliere soddisfazioni, può essere competitiva, poi quanto lo sarà starà alla bravura di Conte e della rosa, ma si può sicuramente dire che sia la prima delle outsider dopo le prime 8.
E cosa ci sarebbe di male ed offensivo in questo?

La vera responsabilità: Conte e il rendimento della squadra

Niente di tutto questo argomenta il 6-2 dopo l’1-0 a Torino.
La risposta è in quanto Conte stia riuscendo a fare rendere i suoi.
Perché o un allenatore conta sempre, o non conta mai, e personalmente ho sempre sostenuto che quello lì in panchina al Maradona sia uno di quelli che conta di più al mondo.
Per coerenza, non si può di colpo credere che sia ininfluente.

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