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Commisso: e io pago. Dal Genoa a Donadoni: gli umori e gli orrori

Rocco Commisso è un grande imprenditore, ha fatto la fortuna nel suo mondo grazie al lavoro e alla perseveranza, e un bel giorno – dopo aver sfiorato il Milan – ha deciso di entrare nel mondo del calcio per rilevare la Fiorentina.

Quel giorno non deve essere più tanto bello visto che ha versato circa 500 milioni e c’è sempre qualcuno che gli presenta il conto, che gli dice di vendere. Come se oggi nel calcio fosse quasi una regola, una legge o un passaparola mettere 500 milioni, realizzare un meraviglioso Centro Sportivo, eventuali e varie.

L’esperto di mercato di Sportitalia, Alfredo Pedullà, analizza la situazione sportivamente “drammatica” che sta attanagliando la Fiorentina dopo l’esonero di Stefano Pioli in seguito a un avvio di stagione disastroso.

La vicenda Fiorentina-Pioli

La verità è che a Firenze molte situazioni e numerosi commenti sono intossicati da social, altrimenti sarebbe stato più opportuno dire a luglio – quando si è insediato Pioli – quanto stanno raccontando in queste ore. Ovvero che Pioli è scarso, inadeguato, bollito.

A luglio dicevano che Pioli era l’allenatore perfetto, top, ideale, unico per la sete di rilancio della Fiorentina. E il mercato era stato promosso, al 95 per cento dei casi, dagli stessi che adesso dicono “ma era tutto sbagliato, manca l’incontrista, il centrocampo andava costruito meglio”.

Pioli tra errori e decisioni non prese

Per fortuna non danno più la colpa ai tifosi, tuttavia sarebbe sempre meglio parlare prima e non dopo. Chi mette i soldi e la faccia meriterebbe rispetto, invece sembra quasi come se fosse tutto scontato e dovuto.

Pioli ha colpe enormi, quando prendi 4 punti su 30 di sicuro sei il primo a dover intuire come i calciatori non abbiano parlato la tua stessa lingua mettendosi di traverso. E a quel punto devi prendere una decisione, magari rinunciando a qualcosa: certo, non a tutto il contratto che ti hanno fatto senza un revolver puntato alla tempia, ma almeno dando un segnale dopo tante belle parole, amore solo a chiacchiere.

Che succede con Galloppa-D’Aversa

Adesso tocca a Galloppa, lo scenario più probabile e raccontato domenica sera. Nella serata di lunedì gli accordi con Roberto D’Aversa (almeno in quelle ore convinceva più di Vanoli e di altri candidati) per una situazione ancora non operativa considerati i tempi ristretti e la sosta in arrivo.

La Fiorentina gioca a Mainz domani sera e a Genova domenica pomeriggio, l’incrocio con i rossoblù è il più drammatico – calcisticamente parlando – degli ultimi 15 anni (e non solo).

Retroscena Vanoli-De Rossi

Il calcio è strano, figlio dell’improvvisazione. Il Genoa festeggia giustamente l’impresa in casa del Sassuolo, il primo sorriso da tre punti in campionato, e per questo sta pensando di confermare Murgita-Criscito almeno per qualche altro giorno (il famoso incrocio con la Fiorentina).

Tutto questo dopo aver contattato prima Vanoli e poi Daniele De Rossi, proprio nell’ immediata vigilia rispetto al posticipo. Alla fine la scelta è ricaduta su DDR che sarà subito operativo.

D’accordo che il calcio è cambiato radicalmente, non ci sono più i dirigenti illuminati di una volta, ma siamo ormai dentro il frullatore del delirio e della navigazione a vista.

In sostanza, appena la mattina mi sveglio e ancor prima di farmi la barba, decido come fare. E pazienza se si tratta dell’esatto contrario rispetto a quanto avevo deciso la sera precedente prima di andare a nanna.

Il caso Spezia

La vicenda Spezia, se vogliamo è inquietante: lo avevano cambiato prima di Avellino scegliendo Pagliuca, poi bloccato alla “dogana” per mancato accordo sullo staff. D’Angelo vince una partita, poi colleziona un pareggio e una sconfitta e lo mandano via. Ci può stare, ci mancherebbe. Ma non ci sta un’altra cosa, che il patron Stillitano vada su Roberto Donadoni (sbugiardando l’area tecnica che aveva altre idee) perché lo aveva conosciuto 30 anni prima a New York.

Nulla contro Donadoni, nella speranza che digerisca la Serie B, ma se il calcio è questo meglio farlo con i bussolotti.

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