Jannik Sinner ha sconfitto nella semifinale di Torino Alex De Minaur
Vince in due set Jannik Sinner nella semifinale delle ATP Finals di Torino contro Alex De Minaur. Importante successo dell’azzurro che in finale sfiderà Carlos Alcaraz.
Ancora una volta finale. Jannik Sinner batte in due set Alex De Minaur 7-5, 6-2 confermandosi per il terzo anno di fila all’ultimo atto delle Nitto ATP Finals. Un primo set sotto ritmo un secondo dominato. 7 i game vinti consecutivi a cavallo dei due set, a dimostrare che quando si fa sul serio, Jannik non lascia nemmeno le briciole. Per De Minaur il contro con Jannik è impietoso dice 13 sconfitte in altrettanti confronti. Sinner non ha lasciato per strada nemmeno un set: sul cemento di Torino, il fuoriclasse altoatesino è arrivato a quota 9 vittorie consecutive ma soprattutto la terza finale in fila, dopo quella persa nel 2023 e quella vinta un anno fa.
Grande successo per Jannik Sinner. Il tennista azzurro ha sconfitto Alex De Minaur 7-5, 6-2. Un successo importante per l’azzurro che si è confermato come bestia nera dell’Australiano. 13 vittorie sue 13. Sinner parte piano nel primo set vincendo soltanto 7-5. L’azzurro domina nel secondo imponendosi 6-2 e vincendo 7 game consecutivi. Nell’ultimo atto ora per Sinner ci sarà Carlos Alcaraz che ha sconfitto Auger-Aliassime in due set.
Sinner ha parlato così dopo il match: “Oggi c’era qui mio fratello Mark, papà e mamma non credo che vengano, hanno un po’ di cose da fare a casa, evidentemente più importanti. Sono felice di aver concluso la mia stagione qui, un’altra finale, è stato un anno fantastico per me. Queste sono partite che aspetto con ansia. Anche per vedere a che livello sono realmente, ma allo stesso tempo è fantastico avere questo incontro prima della pausa invernale”.
Così sulle tante sfide con Alcaraz: “Ogni incontro è diverso e lo abbiamo visto a Roma e a Parigi, anche se la superficie è la stessa, la partita può cambiare. Mi trovo bene sui campi in cemento al coperto, come sapete, però vedremo, spero solo che sia una bella partita – spiega – continuo a pensare che Vienna, Parigi e qui siano tre scenari diversi a causa dei campi, delle dimensioni dei campi. E’ tutto un pò diverso. Allo stesso tempo non devi fare i conti con il vento o il sole e molte altre cose e scenari. Mi sento semplicemente molto a mio agio – spiega ancora – allo stesso tempo, forse, questa è la superficie che meglio si adatta al mio gioco, perché sono un giocatore piuttosto piatto e ho un gioco ritmico, che mi dà la sicurezza necessaria per continuare a cercare i colpi”.
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