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Campionato italiano nel caos, comunicato ufficiale: salta la partita

L’anno sembra scivolare tranquillo verso il 2026, ma la notizia ufficiale ha sconvolto il campionato italiano: sala la partita e il caos è inevitabile.

Il 2025 non verrà ricordato come un anno particolarmente sereno per lo sport italiano. Anzi, osservando quanto accaduto negli ultimi dodici mesi, emerge un filo rosso che attraversa discipline diverse ma racconta la stessa fragilità strutturale: società in difficoltà, norme applicate in modo rigido, rapporti sempre più tesi con le istituzioni sportive e, soprattutto, campionati condizionati da vicende extracampo. Nel calcio, il quadro è stato particolarmente eloquente. Il Napoli è rimasto a lungo al centro del dibattito per il caso plusvalenze, una vicenda che ha visto il club coinvolto in un procedimento penale per falso in bilancio, pur senza ricadute sportive dirette. Un’inchiesta che non ha portato a penalizzazioni in classifica, ma che ha comunque alimentato un clima di sospetto e incertezza, dimostrando come il confine tra giustizia ordinaria e sportiva resti spesso terreno scivoloso.

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Campionato italiano nel caos, comunicato ufficiale: salta la partita – Sportitalia.it (Pixabay)

Ben più drammatici sono stati altri casi. Il Brescia, società storica con oltre un secolo di vita, è scomparso dal calcio professionistico dopo il mancato rispetto delle scadenze economiche e il conseguente fallimento. Una vicenda che ha lasciato senza squadra una città intera e che ha riacceso il dibattito sull’assenza di strumenti federali capaci di accompagnare i club in crisi, evitando il collasso definitivo. A seguire, anche il Trapani ha vissuto una parabola simile, con il fallimento e la cancellazione dal panorama professionistico. Questi episodi hanno occupato per mesi le pagine dei giornali e proprio da Trapani arrivano le notizie più sconcertanti, segno che il disagio non è confinato a una singola disciplina. Se il calcio ha offerto una sequenza quasi ininterrotta di casi giudiziari e fallimenti, il basket non è rimasto a guardare.

Caos nel Basket, Trapani Shark diserta Bologna per protesta

L’ultima doccia fredda riguarda infatti il Trapani Shark, protagonista di un atto di protesta che va ben oltre il risultato del campo. Dopo la sconfitta per 88-95 contro la Varese, il club siciliano ha diffuso un comunicato durissimo, annunciando di valutare seriamente la possibilità di non disputare la trasferta contro la Virtus Bologna valida per il 14° turno di Serie A. I fatti sono noti ma pesanti. Trapani sconta già un -5 in classifica per inadempienze amministrative, è stata multata per non avere il numero minimo di contratti professionistici e, soprattutto, deve fare a meno del proprio allenatore, Alex Latini, che non può sedere in panchina a causa del blocco dei tesseramenti. Una situazione che, secondo il club, compromette in modo irreversibile la regolarità del campionato. Nel comunicato letto dal direttore sportivo Valeriano D’Orta, la società parla apertamente di “palese ingiustizia e atto persecutorio verso il club”, denunciando “sanzioni sproporzionate” e una gestione che rappresenterebbe “un vero e proprio attentato all’immagine e alla sopravvivenza del club”.

Valerio Antonini
Caos nel Basket, Trapani Shark diserta Bologna per protesta – Sportitalia.it (screen Youtube)

Trapani richiama anche precedenti del passato, citando casi come Cantù 2019 e Brescia 2020, dove la FIP avrebbe favorito soluzioni flessibili per evitare il collasso del sistema. Il passaggio più forte è quello legato alla possibile rinuncia alla partita di Bologna: una scelta definita “non un capriccio, ma un atto di protesta necessario”, motivata da “un clima di totale incertezza, arbitrarietà e mancanza di dialogo”, aggravato dal fatto che “la maggior parte dei giocatori ha manifestato la volontà di andarsene”. Una presa di posizione estrema, che rischia di avere conseguenze sportive e disciplinari pesantissime, ma che fotografa un disagio profondo.

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