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Spalletti merita il rinnovo. Frattesi-Nkunku-Samardzic: dubbi, rimbalzi e necessità

Penso agli allenatori che non hanno avuto voglia di scrivere la letterina a Babbo Natale, figuriamoci se lo faranno per il nuovo anno.

I fatti molto più importanti delle chiacchiere, altrimenti parliamo del nulla. Premesso che Gasperini ha bisogno più di altri e qui ne va della competitività di un direttore come Massara che è arrivato in ritardo su quasi tutti i binari nella sessione estiva, vi propongo questo punto in attesa di riscontri. Prima però una riflessione su Daniele De Rossi che ha presentato a casa sua (Roma, stadio Olimpico) un Genoa indecente, in balia dal minuto numero uno.

Qualche ora prima mi avevano segnalato un editoriale in cui chiedevano spiegazioni a Friedkin sul fatto che DDR fosse stato esonerato pochi mesi dopo un mega rinnovo. Una vita dopo, storie senza senso. Dopo la partita gli hanno posto domande assurde sul fatto che sia stato lui a portare Koné e Soulé alla Roma, piuttosto che chiedere lumi sul non banale dettaglio che il Genoa non era sembrato una squadra di Serie A. Funziona da sempre così mediaticamente: cocchi di mamma, cocchi di papà oppure bersagli semplici da colpire. Meglio quando si spara sulla Croce Rossa. Adesso qualche dettaglio sui famosi uomini-mercato o presunti tali.

Capitolo Frattesi

Davide Frattesi non è proprio il centrocampista che serve alla Juventus, piuttosto la mezzala che si inserisce e ti regala un po’ di gol. Ma siccome gli scambi non piacciono troppo all’Inter, malgrado fantasiose e cervellotiche traiettorie, la cosa si può fare soltanto in presenza di un investimento serio da almeno 30 milioni. Altrimenti parliamo del nulla. Chi ha accostato Tonali alla Juve per gennaio, non ha memorizzato un concetto chiave: oggi servono 100 milioni, magari tra qualche mese ne basteranno 80, è una pista eventualmente praticabile la prossima estate e farebbe la felicità di Spalletti.

A proposito: la mossa migliore di Comolli oggi sarebbe il rinnovo di Luciano, ben oltre il discorso della qualificazione Champions, la migliore risposta possibile, la blindatura di una nuova idea di calcio e anche la gratitudine nei riguardi di chi ha rimesso in piedi una stagione che si stava complicando.

Milan-Nkunku

Christopher Nkunku si è appena sbloccato e già lo hanno rimesso sul mercato. Sono i paradossi che non tutelano chi, dopo tanta sofferenza calcistica, ha rivisto la luce. Che Tedesco e il Fenerbahce possano essere suoi grandi estimatori non ci sono dubbi, ma almeno dategli cinque minuti di pace. In Italia siamo bravi a giudicare chicchessia dopo un mese o due, come se fosse un protagonista automatico. Ma adesso che il ragazzo ha ritrovato la serenità, il gol, la pace e la fame sarebbe bello non rompergli le scatole almeno fino al primo giorno del nuovo anno. Una cosa che il Milan ha già vissuto con Gimenez e che dovrebbe evitare di ripetere, altrimenti si fa male da solo.

Samardzic uomo mercato

Lazar Samardzic può essere, probabilmente sarà, un uomo mercato. La Lazio ci sta riprovando dopo i tentativi e il gradimento di un anno e mezzo fa. A quei tempi c’era stato un abbozzo di pressing, ma poi la concorrenza aveva giocato di anticipo e amen. Il profilo ha il gradimento di Sarri, non quanto Loftus-Cheek ma quasi a quei livelli. Samardzic è destinato a lasciare l’Atalanta, non per il grave errore nel finale contro l’Inter ma perché avrebbe bisogna di una maggiore e migliore visibilità. Anche il Marsiglia ci aveva provato nell’ultima sessione di mercato e hai i fari accesi. Servono dai 18 ai 20 milioni perché l’Atalanta non fa sconti o regali e perché senza soldi non si cantano messe.

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