La Dakar rimane in Arabia Saudita: tutte le novità del tracciato

É stato presentato il nuovo percorso della Dakar 2022 che resterà in Arabia Saudita ma con un percorso quasi completamente nuovo

Dakar Peterhansel
L’X-Raid Mini di Stephane Peterhansel che ha vinto la Dakar 2021 (Getty Images)

La Dakar resta in Arabia Saudita. Dopo la splendida edizione del 2021, vinta da Stephane Peterhansel, una delle migliori gare degli ultimi anni nonostante tanti incidenti e tutti i problemi derivati dal Covid, il rally raid più amato e impegnativo del mondo resta nel deserto arabo.

Dakar in Arabia Saudita

Una soluzione che piace alle scuderie, ai team ma soprattutto ai piloti che hanno dimostrato di avere apprezzato moltissimo la versatilità di un ambiente davvero unico nel suo genere e la varietà di un paesaggio affascinante e impegnativo. Gli investimenti dei ricchissimi sponsor arabi e la volontà del governo saudita hanno fatto il resto.

Non è un mistero che l’Arabia stia investendo moltissimo sugli eventi motoristici firmando accordi a lungo termine sia con la Formula 1 che con la Formula E realizzando nuovi circuiti e moltissime infrastrutture.

L’ASO, la società francese che da sempre organizza la Dakar, ha deciso di restare in Arabia nonostante il desiderio di riportare la corsa in Africa sia grande. Ma le condizioni politiche ed economiche ancora non consentono un rischio del genere.

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Dakar Peterhansel
(Getty Images)

Un tracciato tutto nuovo

Il percorso della Dakar però cambierà completamente. Uno dei punti di forza della corsa, infatti, è la grande varietà di deserto e di scenari possibili. Si partirà il 2 gennaio 2022 da Hi’Lal con un avvio quasi interamente dedicato a sabbia e dune. Fissata la tappa di mezza corsa, con il bivacco di riposo a Riyadh e anche quella di arrivo ospitata ancora una volta a Jeddah, sul Mar Rosso.

L’85% della corsa sarà completamente nuovo, su tracciati mai percorsi prima, alcuni dei quali quasi inesplorati. Confermata anche la durissima Tappa Marathon, un tracciato più lungo e impegnativo da svolgere senza l’assistenza del GPS. In tutto si parla di 4000 km del tracciato, 3000 dei quali di prove speciali.

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