tra Sono passati esattamente dieci anni da quando Beppe Signori finì in manette per una vicenda legata a scommesse, denaro riciclato e partite combinate: oggi l’ex calciatore è stato graziato dal presidente della Federcalcio Gravina
Dieci anni, dal primo giugno del 2011 a oggi: il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha ufficializzato il provvedimento di grazia con il quale l’ex attaccante di Foggia, Lazio, Sampdoria e Bologna Beppe Signori potrà ufficialmente tornare ad occuparsi di calcio.
La vicenda di Beppe Signori
La vicenda risale a due partite del 2010, Piacenza-Padova e Modena-Siena sulle quali erano in corso alcune indagini per un flusso di denaro relativo ad alcune scommesse internazionali. Partite giudicate ‘atipiche’.
Signori era tra le persone coinvolte nelle indagini insieme a un centinaio di altre persone. Tuttavia i due filoni del processo penale lo avevano visto assoluto da accuse gravi (associazione a delinquere) per entrambe le indagini. Assolto dai tribunali di Piacenza e di Modena, Signori risulta ora riabilitato anche dalla giustizia sportiva, anche se con tempi lunghissimi.
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La grazia per Signori
Con il provvedimento di grazia siglato da Gabriele Gravina, Signori potrà tornare ad allenare e a lavorare in ambito calcistico. Potra operare come tecnico o dirigente, ricoprendo incarichi nei club o a livello federale. Restano tuttavia alcune polemiche. Perché pur concedendo la grazia, la Federcalcio non ha cancellato la sanzione. Nonostante la giustizia ordinaria abbia di fatto scagionato Signori da ogni accusa.
L’ex calciatore affida il suo stato d’animo a una brevissima dichiarazione postata sul suo account di Instagram: “Ora sono più forte, ringrazio chi mi è stato vicino”.
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