Bottas, è proprio un momento no: l’ultima disavventura è da ridere

Bottas, è proprio un momento no: l’ultima disavventura è da ridere. E’ proprio una stagione da dimenticare per il pilota finlandese

Valtteri Bottas
Valtteri Bottas (Getty Images)

Quando tutta va per il verso sbagliato, i problemi e le avversità si moltiplicano. Gli psicologi definiscono ‘sindrome da Paperino’ quando in un determinato periodo tutto quello che si fa si trasforma in una difficoltà o in un contrattempo. Anche personaggi in teoria al di sopra di ogni sospetto come sportivi ed atleti affermati possono ritrovarsi vittime di una tale sindrome quando meno se lo aspettano. E’ il caso, ad esempio, di Valtteri Bottas, trentatreenne pilota finlandese della Mercedes che da potenziale e aspirante campione del Mondo di Formula 1 in pochi mesi è diventato un peso per la sua scuderia, un esubero di cui disfarsi prima possibile.

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E la prova che questa sia una stagione da dimenticare per Bottas è una disavventura tra il comico e il grottesco capitatagli poche ore fa. Come se non bastassero le difficoltà in pista, i pessimi risultati di questa stagione, il futuro che lo porterà lontano dalla Mercedes e le tantissime critiche ricevute, dentro e fuori dal team. Ci si è messa anche tecnologia a complicargli la vita al momento del suo arrivo al Red Bull Ring, dove si corre per il secondo weekend consecutivo: il pass che consente di entrare in pista non si è attivato e nonostante i molteplici tentativi, Bottas è rimasto fuori in attesa che qualcuno lo aiutasse con l’apertura del varco elettronico.

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Max Verstappen, quarta vittoria stagionale per l’olandese della Red Bull (Getty Images)

Bottas, la crisi dei rapporti con la Mercedes è colpa di…Verstappen

Alla base della crisi, profonda e irreversibile, dei rapporti tra Bottas e la Mercedes c’è senza dubbio la perdita di sicurezza e competitività della casa di Brackley nei confronti della Red Bull. Le vittorie in serie di Max Verstappen, sempre più lanciato verso la conquista del titolo mondiale, hanno contribuito ad incrinare le certezze all’interno del team. Di conseguenza, influenzando le relazioni tra il Team Principal, Toto Wolff e i piloti. E a pagarne il prezzo più alto è ovviamente il meno competitivo tra i due.

 

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