Albertini svela il segreto dell'Italia: "Mancini applica i principi del padel"

L’ex centrocampista e vicepresidente Figc rivela la passione del nostro ct: “Roberto è un appassionato, gli darò la rivincita”

Non solo il calcio nella vita di Demetrio Albertini. L’ex centrocampista del Milan e della Nazionale vicecampione del Mondo a Usa 94 e poi diventato vicepresidente della Figc sotto la guida di Giancarlo Abete è un grande appassionato di padel. Prima soltanto come semplice e assiduo praticante, poi anche come promotore a livello imprenditoriale. Albertini è infatti tra i fondatori di uno dei club di padel più esclusivi e all’avanguardia di tutta la regione Lombardia, il City Padel Milano.

Ma Demetrio Albertini non è certamente l’unico ex calciatore che ha iniziato a giocare a padel appassionandosene visceralmente. Tra questi, anche l’attuale commissario tecnico della Nazionale italiana, Roberto Mancini. “Roberto giocatore di padel? Diciamo un semplice appassionato – ride Albertini -. Scherzo ovviamente. E’ bravo invece, anche perchè ha iniziato a giocare prima di me a Bologna, la città culla del padel italiano. L’ho sfidato di recente. A Pescara: io e Candela contro lui e Thomas Locatelli. Sui miei campi a Milano: io e Nicola Amoruso contro lui e Di Biagio. Com’è andata? Gli concederò la rivincita dopo gli Europei, che spero possa vincere. Comunque la sua Italia ha spirito da padel“.

Albertini spiega perchè l’Italia di Mancini gioca come a padel

Albertini spiega perchè questa Nazionale si muove come se giocasse a padel: “Perché corre sempre in avanti e attacca con tanta qualità tecnica. Nel padel devi conquistare sempre la rete, spingere gli avversari indietro e la soluzione di forza non è sempre la migliore, meglio il tiro liftato, alla Insigne. L’Italia ha appena perso la finale dell’Europeo di padel con la Spagna. Sono ancora troppo avanti. Nel calcio invece li abbiamo ripresi”.