Morto Walter Smith, leggenda scozzese: era l’allenatore più titolato

Morto Walter Smith, leggenda scozzese: era l’allenatore più titolato. Alla guida dei Rangers aveva messo 21 trofei in bacheca

(Getty Images)

Semplicemente una leggenda: così era per il calcio scozzese Walter Smith, morto oggi a 73 anni come hanno fatto sapere la Federcalcio locale e i Glasgow Rangers. Un doppio commosso messaggio, perché era stato anche ct della nazionale ma soprattutto alla guida dei ‘Blues’ aveva fatto incetta di trofei: 21 in tutto, partendo da 10 scudetti in due epoche successive.

Nativo di Lanark, Smith aveva cominciato come calciatore a Carmyle, sobborgo di Glasgow, giocando come difensore. In carriera, da calciatore, ha indossato le maglie di Dundee United e Dumbarton per due stagioni, per poi tornare al Dundee. Un grave problema fisico patito nel 1977 aveva cambiato per sempre la sua carriera: per tre stagioni era ancora rimasto al Dundee United (vincendo la Coppa di Lega nel 1980), ma avdeva anche cominciato a studiare per diventare allenatore.

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Morto Walter Smith, leggenda scozzese: con lui i Glasgow Rangers hanno vinto tutto

Come vice del manager Jim McLean, al Dundee, contribuì alla vittoria nel campionato scozzese 1982-1983 e l’anno successivo sfidò la Roma nella semifinale di Coppa dei Campioni. Ma parallelamente, sempre nel 1982 aveva vinto l’Europeo Under 18 con la Scozia, passando poi all’Under 21 e diventando assistente di Alex Ferguson sulla panchina della nazionale maggiore ai Mondiali di Messico 1986.

Da lì in poi entrò nello staff tecnico dei Rangers, diventando l’allenatore della Prima Squadra nel 1991 dopo le dimissioni di Graeme Souness. Il risultato? Sei scudetti, tre Coppe di Scozia e altrettante Coppe di Lega.

(Getty Images)

Poi l’avventura sulla panchina dell’Everton, per quattro stagioni in Premier League, finita con un esonero. Così fu richiamato da Ferguson come suo vice al Manchester United ma nel 2007 tornò ai Rangers vincemdo altri tre scudetti, due Coppe nazionali e tre Coppe di Lega ritirandosi nel 2011. “Per i tifosi dei Rangers – si legge nella nota del club – era e sarà sempre molto più di un manager. Per molti è stato un amico, un ambasciatore del club, ma soprattutto una nostra leggenda“.

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