Antonio Conte ha firmato: “Tottenham? In estate non ero pronto” – VIDEO

Antonio Conte ha firmato: “Tottenham? In estate non ero pronto”. Le prime parole dell’allenatore che si legherà per 18 mesi

Antonio Conte ha firmato (Getty Images)

Ormai non ci sono più dubbi. Almeno per i prossimi 18 mesi Antonio Conte sarà l’allenatore del Tottenham, una soluzione che piace molto al club ma anche ai tifosi. Un matrimonio che doveva già essere celebrato in estate quando il tecnico aveva appena divorziato dall’Inter. Arriva con te mesi di ritardo ma anche con un contratto ricchissimo (da 15 milioni di euro) fino al 30 giugno 2023.

Il più soddisfatto è Fabio Paratici, CEO del club londinese che ha risolto in fretta una situazione delicata e potenzialmente esplosiva pure per lui. “Il suo curriculum parla da sé, con una vasta esperienza e trofei vinti sia in Italia che in Inghilterra. Conosco in prima persona le qualità che Antonio può portarci, avendo lavorato con lui alla Juventus. Non vedo l’ora di vedere il suo lavoro con il nostro talentuoso gruppo di giocatori”.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Conte, pronto il piano per un super Tottenham: Paratici fa spesa in Italia

Antonio Conte ha firmato: adesso ha solo voglia di iniziare a lavora con i suoi nuovi giocatori

In attesa della prima conferenza stampa ufficiale, Antonio Conte ha parlato attraverso i canali ufficiali del club: “Sono estremamente felice di tornare ad allenare e di farlo in un club di Premier League che ha l’ambizione di essere di nuovo protagonista. Il Tottenham ha strutture all’avanguardia e uno dei migliori stadi del mondo”. E ora, testa al campo: “Non vedo l’ora di iniziare a lavorare per trasmettere alla squadra e ai tifosi la passione, la mentalità e la determinazione che mi hanno sempre contraddistinto, come giocatore e come allenatore”.

Antonio Conte al Tottenham (Twitter)

Ma perché arriva a Londra, città che adora, in ritardo rispetto ai progetti? “L’estate scorsa non abbiamo raggiunto l’accordo perché la fine del mio rapporto con l’Inter era ancora troppo recente ed emotivamente ero troppo coinvolto con la fine della stagione. Quindi ho sentito che non era ancora il momento giusto per tornare ad allenare. Ma l’entusiasmo contagioso e la determinazione di Daniel Levy nel volermi affidare questo incarico avevano già colto nel segno”.

Impostazioni privacy