Djokovic agli Australian Open senza vaccino: “Sono disgustato”

Djokovic agli Australian Open senza vaccino: “Sono disgustato”. Il tennista serbo sarà regolarmente presente al primo Slam della stagione

Novak Djokovic
Novak Djokovic (AnsaFoto)

Nel mondo del tennis sta tenendo banco in queste ore la questione legata a Novak Djokovic e all’esenzione dal vaccino in vista degli Australian Open. Il governo di Canberra era stato categorico per il primo Slam dell’anno: chiunque si rechi nel continente “down under” deve aver completato il proprio ciclo immunizzante. Questo vale per tutti ma non per il numero 1 a partire da ieri. Un’eccezione, giustificata con motivi medici (presunti problemi cardiaci), che consentirà al campione uscente di ripresentarsi a Melbourne al pari degli altri 127 partecipanti. Oltre a far infuriare alcuni suoi colleghi, la decisione su Djokovic ha sconvolto anche l’ex ct della nazionale di volley italiana, Mauro Berruto.

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Djokovic agli Australian Open senza vaccino: il commento di Mauro Berruto

Mauro Berruto
Mauro Berruto (AnsaFoto)

L’attuale responsabile responsabile sport del Pd ha dichiarato ad un’intervista a LaPresse: “Sono disgustato dall’ennesima furbata per aggirare le regole. Non so se partire da lui, in quanto atleta e modello per gli appassionati, o dagli organizzatori che lasciano passare il messaggio che si è forti con i deboli e deboli con i forti. Si crea così una forte disparità con gli atleti che invece sono rispettosi delle regole”.

L’ex allenatore di pallavolo poi aggiunge: “Djokovic dovrebbe spiegare i motivi di questa esenzione. È una storia inqualificabile da qualunque punto di vista la si guardi, soprattutto per quello che mi aspetto io da uno sportivo. Ora mi aspetto una presa di posizione da parte dei suoi colleghi, da chi ha rispettato le regole. Sarebbe la risposta migliore”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’ex numero 1 del tennis italiano, il grande Nicola Pietrangeli. Il suo commento in materia è stato piuttosto duro: “Se sei il numero 1 devi essere rispettato ma devi anche rispettare. Se il numero 34 del mondo dice non vengo in Australia, non gioca. Se lo dice il numero 1 invece gioca. Così non va bene”. 

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