Juventus-Napoli, decisione clamorosa: cosa rischiano gli azzurri

Juventus-Napoli, decisione clamorosa: cosa rischiano gli azzurri. Nel corso della partita ci sarebbe stata una presunta irregolarità rispetto al protocollo

Juventus-Napoli
Juventus-Napoli (Foto: LaPresse)

La nuova esplosione della variante Omicron ha gettato letteralmente il mondo del calcio nel pallone. A dire il vero diversi settori sono al limite del collasso visti i numerosissimi contagi di questi giorni e anche lo sport non fa eccezione. Proprio per questo è stata indetta mercoledì prossimo una riunione straordinaria tra Stato, Regioni e Figc per trovare un punto d’intesa sul protocollo da adottare. Al giorno d’oggi le Asl fanno ancora la differenza nelle scelte finali, come avvenuto per le gare sospese alla Befana. Bologna-Inter, Salernitana-Venezia, Fiorentina-Udinese e Atalanta-Torino hanno dovuto rispettare la decisione delle autorità sanitarie e non sono scese in campo, al contrario delle altre. Tra queste anche Juventus-Napoli, in dubbio fino all’ultimo per le numerosissime indisponibilità, soprattutto in casa partenopea e giocata tra molte polemiche. A tenere banco ora è il caso legato a Zielinski, Lobotka e Rrahmani, utilizzati dagli azzurri nonostante fossero stati messi in quarantena dalla Asl Napoli 2.

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Juventus-Napoli, il caso di Zielinski, Lobotka e Rrahmani: cosa rischiano

Zielinski
Zielinski (Foto: LaPresse)

La decisione nei loro confronti era di rimanere in isolamento poichè avevano avuto un contatto con un positivo al Covid. Come da regolamento si sarebbero quindi dovuti astenere dal disputare la gara e invece sono finiti nell’11 titolare. Per i tre non è ancora scattata la terza dose del vaccino e sono passati più di 4 mesi dalla seconda, quindi nessuna esenzione alla quarantena.

A livello amministrativo i tre rischiano una sanzione che può andare da 400 a 1.000 euro. Sul piano sportivo, invece, non è ancora chiaro se potranno essere puniti, visto che la casistica non è stata ancora affrontata nel nuovo protocollo stilato dalla Lega Calcio. In base a quanto previsto dalla Figc nel giugno 2020, la quarantena “soft” prevedeva il famoso schema casa-lavoro per allenarsi e giocare. Gli uomini di De Laurentiis si sono attenuti a questo procedimento, mai ufficialmente decaduto, nonostante le nuove decisioni. Bisogna ora vedere se nel documento approvato pochi giorni fa dalle istituzioni del calcio, questa materia doveva essere trattata diversamente, pur se non esplicitamente dichiarato. La Procura federale potrebbe aprire un fascicolo d’inchiesta come avvenuto per il caso tamponi della Lazio. 

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