Valentino Rossi e Ferrari, si può fare: la conferma fa impazzire i fan

Valentino Rossi e Ferrari, si può fare: la conferma fa impazzire i fan. L’ex campione del mondo sempre più vicino alla decisione finale

Il 2022 al volante per Valentino Rossi doveva cominciare subito, con la sua partecipazione alla ‘12 Ore del Golfo‘ con la Ferrari del Team Kessel. Ma il suo contatto fortuito con una persona risultata poi positiva, anche se il Dottore è negativo, gli impedisce di essere in pista.

Valentino Rossi (ANSA)

Solo un piccolo contrattempo perché il suo futuro con le vetture GT ormai è scritto e si tratta soltanto di capire con quale marchio e modello Rossi sarà al via. Sulla pista di Yas Marina con la Ferrari 488 GT3 numero 46 accanto a suo fratello Luca Marini e ad Alessio ‘Uccio’ Salucci correrà Luca Fumanelli.

Il debutto stagionale di Rossi però è soltanto rinviato ad un’alta occasione e soprattutto negli ultimi giorni crescono le possibilità di un abbinamento buono per sognare. Rossi su una Rossa, adesso è possibile anche considerando il fatto che la Ferrari il prossimo anno ha programmi importanti per il Mondiale.

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Valentino Rossi e Ferrari, si può fare: i consigli di Giancarlo Fisichella per cominciare

Una Ferrari per Valentino quindi? Ci crede anche Giancarlo Fisichella che conosce molto bene tanto l’ambiente di Maranello che le GT preparate dal Cavallino. Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’ il pilota romano ha detto di essere disponibile per la fare da ‘chioccia’ a Rossi, correndo con lui ad esempio nel Gran Turismo italiano. Un modo per cominciare a prendere confidenza con la vettura e puntare a traguardi più alti.

Fisichella con la Ferrari GT (ANSA)

L’ex pilota di Formula 1 non ha dubbi: “Vale è sempre andato forte: ha doti particolari, si è sempre adattato bene in tutte le situazioni nuove, quindi andrà forte anche qui. Penso che questa categoria sia l’ideale per lui, perché non può certo andare in campionati minori. La grande differenza sta proprio nel cambio di mentalità: bisogna ragionare in termini di team”.

Il suo consiglio? Quello di non pensare solo all’agonismo fine a se stesso, ma soprattutto al divertimento. “Non avrà la pressione che aveva in MotoGP o che avrebbe avuto in Formula 1. Si corre con atteggiamento professionistico, con voglia di battagliare, ma di sicuro c’è sempre spazio anche per il divertimento”.

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