Valentino Rossi, la bocciatura di Paolo Simoncelli: “Sono tutti depressi”

Valentino Rossi, la bocciatura di Paolo Simoncelli: “Sono tutti depressi”. Il padre di Marco, grande pilota e amico del Dottore scomparso oltre dieci anni fa, dice la sua sul ritiro del fuoriclasse di Tavullia

L’inizio del prossimo mondiale di MotoGP è ormai imminente: domenica 6 marzo, sul classico circuito di Losail, i campioni delle due ruote si daranno battaglia nel Gran Premio del Qatar, prova d’esordio della nuova stagione 2022. Un momento storico, particolare e al contempo un po’ malinconico: sarà infatti il primo campionato mondiale a cui mancherà, dopo ben ventidue anni, quella leggenda vivente che risponde al nome di Valentino Rossi.

Valentino
Valentino Rossi (Lapresse)

Il ritiro del Dottore dalle gare crea inevitabilmente un vuoto che ad oggi niente e nessuno sembra in grado di colmare. Il pilota che forse avrebbe potuto raccoglierne almeno in parte l’eredità, soprattutto dal punto di vista caratteriale, era Marco Simoncelli. Ma la vita del giovane, talentuoso e spensierato centauro romagnolo si è spezzata in una domenica di oltre dieci anni durante una gara in Malesia. A distanza di tempo, nessuno però ha dimenticato il ‘Sic‘, rivale in pista ma grande amico fuori dai circuiti di Valentino Rossi. Il padre di Marco, Paolo Simoncelli, ha continuato ad alimentare la grande passione di famiglia nel ricordo del figlio, creando il team Sic58.

Valentino Rossi, il giudizio di Paolo Simoncelli: “Dopo il Dottore non ci sono più guasconi, sono tutti depressi”

Simoncelli
Paolo Simoncelli (Lapresse)

Ed è proprio Simoncelli senior a bocciare in tronco la ‘nuova’ MotoGP senza Valentino Rossi. “Negli ultimi due anni Valentino c’è stato, ma non è stato il pilota di sempre – ha spiegato Simoncelli -. Sicuramente ci sono tantissimi ragazzi giovani che faranno la storia nei prossimi 10 anni. Ci sono dei bei piloti soprattutto italiani. Credo però che sostituire Valentino, non tanto il campione quanto il personaggio, sia davvero difficile“.

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I campioni insomma non mancheranno, i grandi personaggi molto probabilmente sì. “Onestamente in questo momento non vedo dei ‘guasconi’ ma solo degli iper-professionisti che però trasmettono poco quando parlano in pubblico: sembrano tutti depressi – sottolinea Paolo Simoncelli  –  sembrano leggere un qualcosa di già scritto senza trasmettere alcun entusiasmo. Nessuno ha il carisma di Valentino Rossi e la grande, unica leggerezza di spirito che aveva mio figlio Marco“. Difficile, molto difficile dargli torto. La MotoGP rischia nei prossimi anni di perdere molti appassionati.

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