Infortunio Goggia, il CONI cambia idea: scelta la nuova portabandiera

Infortunio Goggia, il CONI cambia idea: scelta la nuova portabandiera. Malagò vuole lasciare tranquilla Sofia, spunta subito la riserva

Era nell’aria, adesso è ufficiale. Il CONI dopo l’infortunio di Sofia Goggia a Cortina vuole lasciare tranquilla la stella dello sci azzurro e quindi non sarà lei la portabandiera alle Olimpiadi di Pechino 2022. La scelta della sostituta è naturale, toccherà a Michela Moioli.

Michela Moioli e Sofia Goggia (ANSA)

Il presidente Malagò ne ha parlato direttamente con Sofia Goggia e con il presidente della FISI, Flavio Roda, e ha deciso. La Moioli era già stata scelta come portabandiera per la cerimonia di chiusura, premio per la sua vittoria olimpica in Corea ma anche per l’eccellente figura insieme alla Goggia come testimonial di Milano-Cortina 2026. semplicemente, anticiperà il suo impegno.

“Sono dispiaciuta per quello che è successo a Sofia – ha detto Michela – ed è come se mi stesse passando questo testimone. Pensando anche a lei svolgerò questo ruolo con grandissimo onore, ringraziando anche il CONI per la fiducia. Sono felice, un po’ amareggiata per Sofia, perché mi dispiace per quello che è successo e non ci voleva”.

Infortunio Goggia, il CONI cambia idea: un’amicizia nata dopo un infortunio

Le due ragazze, entrambe oro a Pyeongchang 2018 in discesa e nello snowboardcross, sono entrambe bergamasche e molto amiche. Ecco perché Sofia Goggia è felice: “Mi ricordo una sua frase sul desiderio di portare la bandiera che mi confidò nel 2018. Ci siamo parlate in queste ore, mi ha detto che la porterà con altrettanto orgoglio. Sono contenta sia lei a farlo, vista anche l’amicizia che ci lega”.

Michela Moioli (ANSA)

E di recente, intervistata dal sito ufficiale del CIO, la Moioli aveva ricordato come si erano conosciute. “Quando mi ero rotta il ginocchio e lei mi ha dato una mano. Poi, per due anni ci siamo allenate insieme d’estate ma dopo aver vinto Olimpiadi e Coppa del Mondo ci siamo un po’ allontanate perché lei è finita ad allenarsi a Verona mentre io sono rimasta a Bergamo. Però quando riusciamo ci vediamo. Ci confidiamo perché non è facile trovare persone che vivono le tue stesse situazioni”.

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Ora andrà in Cina per guidare l’Italia nella cerimonia inaugurale ma anche per altro. “Vado a Pechino non a difendere il mio titolo ma per portarmi a casa qualcosa di nuovo. La cosa più importante è arrivare lì serena, sapendo di aver lavorato al meglio e con qualche risultato in stagione, per avere più fiducia e consapevolezza”.

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