Morte Maradona, le accuse sono gravissime: cosa rischiano gli imputati

Morte Maradona, le accuse sono gravissime: cosa rischiano gli imputati. E’ arrivato a una svolta il processo innescato dalla denuncia della figlia di Diego, Dalma Nerea

Diego Armando Maradona, il più grande fuoriclasse della storia del calcio, scomparso il 25 novembre del 2020, forse poteva essere salvato. E’ questa la conclusione, indiretta, a cui sono arrivati i giudici del tribunale di Buenos Aires che ha emesso una serie di provvedimenti molto pesanti nei confronti del personale sanitario che si occupava del campione argentino.

Diego Maradona
Diego Maradona (LaPresse)

Tutto è partito dalla denuncia presentata dalla primogenita di Maradona, la figlia Dalma Nerea che ha accusato i medici e gli psicologi che dovevano occuparsi del padre di averne in qualche misura favorito il decesso. E il giudice di garanzia di Tigre, Orlando Diaz, le ha dato ragione.

Otto persone infatti sono state rinviate a giudizio per la morte di Dieguito, tra cui anche il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov e lo psicologo Carlos Diaz. Tutti e tre, insieme agli altri cinque, saranno processati per il reato di omicidio semplice con dolo eventuale.

Ha prevalso dunque la tesi della pubblica accusa. Nello scorso mese di aprile la squadra di pubblici ministeri incaricata dell’indagine aveva presentato il parere in cui chiedeva che gli otto accusati di semplice omicidio con eventuale frode fossero sottoposti a processo.

Morte Maradona, i pm esultano: “Provata la nostra tesi”

Diego Maradona
Diego Maradona (LaPresse)

“Ci troviamo con certezza e nella posizione di affermare che le persone che oggi vengono citate in questa richiesta abbiano avuto responsabilità penale nella morte del signor Diego Armando Maradona, secondo il grado di provvisorietà che questa fase processuale richiede”, avevano concluso i pm.

Dunque, il Pibe de Oro è stato lasciato morire volutamente senza ricevere le cure di cui aveva bisogno. E alla luce di queste gravissime e dolose omissioni, si può sostenere senza timore di smentita che Maradona poteva essere salvato.

Alla luce del rinvio a giudizio, il giudice Diaz ha respinto le richieste di archiviazione presentate da Luque, Cosachov, Diaz, gli infermieri Ricardo Almiron e Gisela Dahiana Madrid, il medico coordinatore della Swiss Medical Nancy Forlini, il coordinatore infermieristico Mariano Perroni e il medico clinico Pedro Di Spagna.

 

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