MotoGP, il clamoroso annuncio su Bagnaia: tifosi al settimo cielo

MotoGP, il clamoroso annuncio su Bagnaia: tifosi al settimo cielo. Il pilota torinese si gioca il sogno Mondiale nel week end di Valencia

Il suo feeling con la Ducati sembra essere innato e dopo le iniziali difficoltà nel trovare il limite con la GP22, nella seconda parte di campionato non ce n’è stato più per nessuno.

Bagnaia MotoGP
Bagnaia sogna il titolo in MotoGP (AnsaFoto)

Un titolo mondiale Pecco Bagnaia l’ha già portato a casa nel 2018, quando trionfò nella Moto2, succedendo a Franco Morbidelli. Riuscirsi a ripetere in MotoGP è però davvero tutta un’altra cosa. Serve una qualità mentale e tecnica che davvero in pochi hanno. Se a questo aggiungiamo una serie di cadute nella prima parte di campionato che sembravano aver compromesso il tutto, allora ecco che il quadro si fa entusiasmante. Recuperare la bellezza di 91 punti al campione in carica Fabio Quartararo non è cosa banale. Il #63 ha avuto qualche difficoltà di troppo nel trovare il feeling con la nuova Ducati 2022, visto che lo scorso anno aveva chiuso alla grande la stagione, con alcuni successi davvero incoraggianti. Poi come per magia il giusto legame con la sua due ruote è scoppiato in un crescendo di passione che ha trascinato anche i tifosi. Da Assen in poi Pecco è stato praticamente imbattibile. Le 7 vittorie complessive, contro le 3 del “Diablo” testimoniano la supremazia tecnica del binomio italiano.

MotoGP, il clamoroso annuncio su Bagnaia: “E’ nato per guidare una Ducati”

Ducati Bagnaia
Pecco Bagnaia esulta a bordo della sua Ducati (AnsaFoto)

Che Bagnaia fosse nato per portare una Ducati lo pensava anche un team manager che lo ha visto crescere da vicino. Prima di sbarcare nella casa ufficiale, il pilota torinese si è fatto le ossa nel team Pramac, all’epoca guidato da Francesco Guidotti.

In una recente intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’attuale direttore sportivo della KTM ha dichiarato: “In Pecco vedevo uno che andava molto forte ma con la testa sulle spalle e questo è quello che serve oggi. Il ‘cavallo pazzo’ funziona ancora, ha fascino, ma sulla distanza serve il pilota metodico, testardo, intelligente”.

Guidotti poi sottolinea un altro importante aspetto: “Pecco è nato con la camicia Ducati addosso. Il suo obiettivo è sempre stato il team ufficiale. Con noi (in Pramac, ndr) è rimasto volentieri due anni, ma lo ha sempre considerato un passaggio a tempo determinato”.

Per quanto riguarda il rush finale di Valencia il dirigente toscano non ha dubbi:Pecco sicuramente sarà teso. Fino a quando non hai l’aritmetica non puoi non pensarci. Pecco poi è uno che ha anche bisogno della parolina giusta, il conforto. Sicuramente sente la responsabilità di un team ufficiale, ma anche dell’impegno di tanti anni che si sta concretizzando. Certo, si trova in una posizione nettamente migliore di Quartararo, ma ora lui ha tutto da perdere e Fabio niente“.

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