Juventus, Ferrero chiede compattezza ma Allegri è solo

La stangata della penalizzazione ha colpito la Juventus che, oltre a crollare in classifica, avrò tutta una serie di ripercussioni anche sulla stagione in corso. L’inibizione di Federico Cherubini impone che la Juventus si metta alla ricerca di un nuovo direttore sportivo. Il nome più gettonato, al momento, è quello di Giovanni Manna, DS della Juventus Next Gen, pronto alla promozione. Intanto, in vista della gara di questa sera della Juventus contro l’Atalanta ieri hanno parlato alla squadra il nuovo presidente Gianluca Ferrero e l’AD Maurizio Scanavino; mentre, Massimiliano Allegri ha tenuto la consueta conferenza stampa di vigilia.

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE

La società bianconera è convinta della legalità del proprio operato e ha sostenuto la propria causa tramite il comunicato nella serata di venerdì. La stessa linea è stata sostenuta dal nuovo numero uno e dall’Amministratore Delegato della Continassa nel loro discorso alla squadra. Di fronte ai giocatori, Ferrero e Scanavino ha ribadito la linea della Juventus: “Di fronte all’ingiustizia bisogna essere compatti e fare ognuno il proprio mestiere. Noi difendendo il club nelle opportune sedi e voi sul campo facendo punti. Oggi più che mai voi rappresentate milioni di tifosi in tutto il mondo“. Una richiesta ai giocatori, ma anche un messaggio ai tifosi: la Juventus deve compattarsi per evitare nuove brutte sorprese, magari in campo visto che la sfida di questa sera sarà particolarmente complicata.

CONTRADDIZIONE

Parole forti ed importanti che però, al momento, in attesa che la Procura Federale d’Appello pubblici le motivazioni della sentenza, non sembrano seguite dai fatti. Infatti, ieri era stato Massimiliano Allegri ad annunciare, nella tradizionale conferenza stampa prepartita, che presidente e AD avrebbero parlato alla squadra nel pomeriggio. Una scelta quantomeno discutibile rispetto alla linea di unione d’intento e compattezza dell’ambiente, visto che l’allenatore della Juventus all’indomani della durissima sentenza è stato lasciato solo di fronte ai giornalisti. Una contraddizione che rischia di minare con i fatti la linea comunicativa tenuta della società.

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