Allegri guardi Spalletti e impari ad attaccare anche dopo aver segnato. Il Napoli si diverte, la Juve annoia. Fermate Calvarese!

Il Napoli, dopo aver segnato l’1-0, ha continuato ad attaccare, aggressivo, compatto, senza dare fiato al Sassuolo. Sul 2-0, ancora assatanati su ogni palla con un ritmo pazzesco. Il 3-0 annullato per un soffio. Così si fa. Basterebbero queste immagini per spegnere ogni sbuffo di polemica sollevato da Allegri accusato di difendere (vero) sempre l’1-0. Il tecnico della Signora prendesse esempio da Spalletti per vedere come si fa. La Juve che si riposa dopo l’1-0 al Nantes non si può guardare. La reazione bianconera arriva, certamente, ma solo dopo il pareggio dei francesi. Un’oscenità. Guardando i top allenatori del nostro campionato Allegri è il tecnico  con più 1-0 in carriera (15 per cento). Dato numerico (a lui piacciono molto) che lo inchioda proprio sulla menzogna raccontata nel dopo partita (“andate a guardare la mia carriera”). Siamo andati a vedere, mister, e sei quello più affezionato all’1-0 che non è solo un risultato, ma una orrenda filosofia di gioco. Un modo squallido di interpretare il calcio. Se ti fermi dopo il primo gol, cedi il pallino agli avversari e prima o poi il gol lo becchi. Cosa che puntualmente si verifica. O vogliamo legarci ad altri numeri, questi sì insignificanti, che hanno visto la Juve incassare 7 gol in diciassette partite di campionato e 10 nelle successive tre. Senza organizzazione di gioco non si stabilisce un metodo. Si rattoppa qua e là qualche falla, ma nella testa dei giocatori non resta nulla. Quelli del Napoli hanno una caratteristica evidente, si divertono perché hanno licenza di attaccare. Sempre. È l’essenza del calcio: cercare di far gol. Ma non solo sullo 0-0 bensì dopo l’1-0, il 2-0, il 3-0 e persino dopo il 4-0 come ricorderà certamente la Juve che ne ha incassati 5 proprio dagli uomini di Spalletti.

 

Ma possibile che quella lezione non abbia lasciato nulla e persino contro una squadra insignificante come il Nantes, la Juve tenti di accontentarsi di uno striminzito 1-0? O dobbiamo forse cercare alibi figli di un giornalismo d’accatto che, senza uno straccio di prova, lancia accuse sinistre contro Ceferin, Rosetti e la Superlega sottolineando che, invece in Italia, c’è un dirigente compiacente con il capo dell’Uefa? Ma stiamo scherzando? Da quale confusione mentale può essere partorita una simile demenzialità buona solo per accaparrarsi le simpatie di complottisti di turno che hanno sempre, storicamente, rigettato i complotti di tutti gli altri contro la loro società. Non è ribaltando il mondo che si ottiene l’effetto sorpresa (il termine sarebbe un altro) buono per scuotere le masse. Finiamola con questa scadente deriva giornalistica figlia del pettegolezzo anziché dell’inchiesta. E complimenti anche a un ex arbitro come Calvarese che lascia addirittura intuire un modo per “interpretare” il Var con slow motion per cercare l’immagine da rigore, non quella vera, per carità. Solo quella da rigore. Ormai siamo su Marte.

Paolo De Paola

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