Ecco perché la Reggina merita giustizia!

I tre punti di penalizzazione comminati alla Reggina dal primo grado della giustizia sportiva sono soltanto il primo tempo della delicata partita che il club di Felice Saladini è stato chiamato a giocare per rivendicare la correttezza del proprio operato. La sanzione che ha retrocesso la squadra calabrese all'ottavo posto della B, a sole cinque giornate dalla fine della stagione regolare, è stata inflitta per il mancato pagamento dei contributi e degli stipendi di alcuni tesserati, ceduti sul mercato gennaio. Tuttavia, la Reggina non ha potuto onorare le scadenza non per colpa sua, ma per la mancata omologa del Tribunale al piano di ristrutturazione del debito accumulato dalle gestioni precedenti l'attuale e che l'attuale dirigenza ha sempre voluto onorare. È per questo motivo che alla società è stato vietato di adempiere anche alle scadenze fissate al 16 febbraio e si prospetta quindi un secondo deferimento. È evidente: siamo di fronte a un caso diverso rispetto al precedente del Genoa (un punto di penalizzazione patteggiato con la Procura Federale poiché una parte dei versamenti Irpef relativi ai mesi di settembre e ottobre 2022 è risultata effettuata e, alla data del 16 dicembre 2022, termine ultimo per l'adempimento, il club risultava disporre di un saldo attivo sul conto corrente bancario che avrebbe comunque consentito il pagamento integrale delle ritenute contestate). Così come differente è la vicenda del Parma. Gli emiliani hanno commesso un errore in assoluta buona fede pagando la scadenza Irpef il 29 marzo, rispettando la scadenza statale e non il 16 marzo fissato dalla Figc. La società gialloblù ha dimostrato di avere sul conto corrente i fondi necessari e il patteggiamento dovrebbe consentirle di limitare la penalizzazione a 1 punto.

La Reggina, invece, è protagonista suo malgrado di tutta un'altra storia: essa evidenzia una lacuna normativa federale in rapporto al provvedimento statale Salva Aziende, lacuna che la Figc è chiamata a colmare. Nel frattempo, urge una giustizia giusta e rapida, per la Reggina e per la Serie B (i cui playoff scatteranno il 26 e il 27 maggio), considerato che la società presieduta da Marcello Cardona intende esercitare il proprio diritto di difesa in ogni grado di giudizio (Tribunale d'Appello Federale, Collegio di Garanzia del Coni e, in caso di insuccesso, il Tar e il Consiglio di Stato. Se la tempistica degli organi giudicanti non collimasse con le esigenze del torneo, mai come quest'anno così avvincente e appassionante, i playoff dovrebbero essere rinviati. Ecco perché bisogna fare presto e bene, nell'interesse della Regina e di tutte le squadre in lizza per gli spareggi promozione.

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