Corsa alle previsioni. Quella sulla Juve è già arrivata, ma la realtà dice ben altro. Inter e Milan in sospeso tra sogno e incubo. E poi c’è Leao che smentisce le ricostruzioni “ispirate” e da ultimatum

Inizia la corsa esasperata e senza logica. Quella legata alle previsioni della penalizzazione che verrà inflitta alla Juventus dalla Corte Federale di Appello nel momento in cui andrà a rimodulare la sentenza. Esercizio che potrà avere un senso solo dopo che verranno rese note le motivazioni che hanno portato il Collegio di Garanzia del Coni a respingere la prima sentenza con annessa penalizzazione dell'ormai celebre meno 15 annullato (momentaneamente) nel tardo pomeriggio di ieri.

La vera anticipazione è quella che su queste colonne avete avuto modo di leggere dal 10 di febbraio,QUI dunque con due mesi abbondanti di anticipo, rispetto alla maniera nella quale si sono dispiegati i fatti. Tutti i passaggi descritti sono stati sommariamente rispettati sino a questo momento, con la conclamata fiducia sul fronte bianconero instillata dalla strategia di Calvo QUIche va ad ergersi a tutti gli effetti a uomo chiave del parziale successo conseguito dai bianconeri.

Le tempistiche: massimo 15 giorni per le motivazioni del CONI ed altrettanti all’incirca per la nuova sentenza.

Certamente va tenuto in considerazione il paradosso che potrebbe conseguire dalla scelta di affliggere i bianconeri con una nuova penalizzazione a livello di classifica: in quel caso la Juventus potrebbe riproporre un ricorso al CONI che avrebbe a sua volta altri 60 giorni per fissare una nuova udienza. In questo caso si arriverebbe addirittura ad estate inoltrata, andando a provocare un traffico di tribunali e sentenze che andrebbe ad essere arricchito dal processo stipendi e tutto ciò che ne potrebbe seguire. Certamente la conferma della condanna nei confronti di 4 dirigenti apicali nella Juventus del passato, lascia intendere come una nuova penalizzazione possa rappresentare un rischio molto concreto. L'Italia in tutte le sue sfaccettature.

Paradosso tricolore, dicevamo, esattamente quello che si trovano a vivere di rimbalzo le due milanesi, proprio nel momento più alto della loro recente storia europea. Anzitutto perchè il risultato sin qui conseguito viene vissuto alla stregua di un incubo dalle due tifoserie per le quali si riproporranno le tre settimane di tensione più alte mai vissute, esattamente come accaduto 20 anni fa.

Ad ogni modo la situazione di classifica rivoluzionata riporta sulla terra anche gli ottimisti più inguaribili che avevano in qualche modo esorcizzato le sofferenze italiane attraverso il cammino da sogno nella competizione più importante. In attesa delle presumibili nuove puntate previste tra Coni e Corte Federale, la “Milano da bere” si ritrova momentaneamente a secco da una delle prime quattro posizioni in classifica che garantirebbero la partecipazione alla prossima Champions League. Evento che andrebbe a causare un problema per il percorso di crescita del Milan, ma soprattutto uno sfacelo per l'impalcatura costruita in casa Inter da Steven Zhang.

Senza gli introiti garantiti dalla massima competizione continentale, lo spettro (quantomeno) della rincorsa a qualche cessione illustre per il sostentamento ritornerebbe attuale anche a discapito degli incassi che farebbero chiudere con il sorriso il bilancio della stagione in corso. Insomma si sta giocando con il fuoco.

L'esercizio di ritorno al concreto, riaccende anche i discorsi legati alle tematiche di mercato dei due club. In casa Milan è arrivato il rinnovo di Olivier Giroud, ma non ancora quello di Rafa Leao nonostante le tempistiche e gli ultimatum sbandierati con troppo ottimismo ma che mai hanno avuto un reale riscontro nei dati di fatto. Come cerchiamo di raccontare da tempo, le fughe di notizie veicolate da Jorge Mendes QUI hanno raccontato una realtà differente dallo stato dell'arte: versione peraltro confermata dallo stesso Leao nell'intervista post Napoli-Milan in cui ha lascito intendere senza mezzi termini che ci siano ancora “diverse cose da sistemare”. I tempi per la fumata bianca non sono ancora maturi, ma il Milan ci sta lavorando in maniera incessante.

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