Catania, spettacolo al Massimino per la festa promozione

Bentornato Catania! Mano nella mano, un nonno e un bimbo al Massimino, passato e futuro che insieme si apprestano a vivere il presente più florido che si poteva pronosticare fino a qualche mese fa. Un’immagine emblematica che rappresenta a pieno ciò che ieri sera si è visto sugli spalti. Dal fallimento alla rinascita, perché la promozione del Catania in Serie C rappresenta essenzialmente questo. Il ritorno tra i professionisti è avvenuto in tempi record, la matematica ha sorriso ai rossazzurri già lo scorso 19 marzo. Ma la festa tra le mura amiche si è fatta attendere, ieri l’ultima partita al Massimino della regular season, quale migliore occasione?

Catania, tifo da Serie A

Sono 20.204 gli spettatori, lo stadio è sold out. Perfino il settore ospiti si colora di rossazzurro. È record per la stagione. Catania rinasce e lo fa sapere al mondo, il presidente australiano Ross Pelligra si gode la festa in prima fila meravigliandosi di quanto entusiasmo lui stesso abbia riportato, forse inconsapevolmente, in città. Alle pendici dell’Etna si respira un’aria diversa, di innovazione e ritrovato amore per il calcio, quello giocato che non implica tribunali e aule.
La festa inizia nel pomeriggio con la città tappezzata di bandiere e le zone limitrofe allo stadio inaccessibili per il grande flusso di tifosi. Prima del fischio d’inizio uno spettacolo di luci e colori degno della massima serie, il Catania entra in campo e le curve cantano a gran voce lo storico inno che risuona: “Catania sei una squadra di Serie A”. La piazza lo è indubbiamente e non perde occasione per dimostrarlo.

Che spettacolo sugli spalti: L’Etna in eruzione diventa arte al Massimino

La partita contro il Santa Maria Cilento passa inevitabilmente in secondo piano, ma gli etnei in ogni caso non si smentiscono mettendo in sicurezza ulteriori tre punti. Termina 2-0 grazie alle reti di Sarao e Rapisarda. Al triplice fischio continua lo spettacolo. Giro di campo per la squadra accompagnata dal presidente Pelligra, insieme ringraziano i sostenitori, sia quelli storici per la fiducia e il senso di appartenenza, sia quelli che si sono avvicinati al club grazie alla nuova società.
È il momento della Curva Nord e il tifo organizzato stupisce tutti con una emblematica coreografia mozzafiato. “Siamo figli del vulcano, con la lava nelle vene” è il coro che meglio rappresenta Catania e trasformarlo in arte non è stato semplice, ma è stato fatto meravigliosamente bene. L’Etna in eruzione con i fuochi d’artificio a simboleggiare la lava, sulle note dell’inno che ha accompagnato i rossazzurri negli anni d’oro della Serie A e fuori dalle aule dei tribunali anche nei giorni più bui.

Un amore immenso tra la città e chi veste la maglia rossazzurra, un legame che si instaura istantaneamente e che è destinato a non svanire nel tempo. La prova vivente è il capitano, Francesco Lodi, che nella serata più bella alza la coppa al cielo con gli occhi lucidi. Il Catania, che grande è sempre stato, torna tra i professionisti.

Appena un anno fa Catania e i catanesi avrebbero risparmiato qualche lacrima se avessero potuto sapere cosa il destino aveva in serbo per loro.

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