ESCLUSIVA SI Susic: “Buffon? Tanti infortuni quest’anno, credo che…”

In queste ultime ore sta circolando con insistenza la notizia circa l’addio dal calcio giocato di Gianluigi Buffon, leggendario portiere di 45 anni che non ha bisogno di presentazioni. Nell’estate 2021 l'estremo difensore era tornato al Parma, ovvero dove aveva mosso i primissimi passi da giocatore professionista a metà degli anni ’90.

In quel biennio 1994-1996, uno dei suoi compagni di squadra era Massimo Susic, classe 1967 e con alle spalle una lunga e importante carriera da difensore centrale. Sportitalia.com lo ha contattato in esclusiva proprio per parlare di Buffon. 

Esordisce così Susic: "Buffon aveva sedici anni ma era già nel giro della prima squadra. Durante quello stesso periodo, ero reduce da un brutto infortunio e così per recuperare ho giocato per un periodo con Buffon nella Primavera. Viveva molto lo spogliatoio, ma ricordo bene che poi il sabato sera andava a seguire la Carrarese, di cui è sempre stato un grande tifoso. Era un ragazzo molto semplice, faceva il portiere ma senza l’ossessione di arrivare a tutti i costi a certi livelli". 

Poi il 19 novembre 1995 il suo grande esordio in Serie A in quell'indimenticabile Parma-Milan. 

"Come accennavo prima, ero infortunato per cui quella partita la vidi dalla tribuna. Buffon era ancora giovanissimo e direi una baggianata se affermassi che immaginavo che avrebbe fatto la carriera che abbiamo visto tutti, ma posso affermare che si vedeva che aveva personalità. Sembrava un veterano. Del resto se un tecnico come Scala ti lancia titolare in casa contro il Milan, non può essere solo un caso". 

All'interno dello spogliatoio invece com'era Buffon? 

"Rispettava tutti e si faceva rispettare da tutti, non era affatto un montato e nemmeno uno fuori dalle righe. Inoltre rideva sempre e dava tranquillità agli altri". 

Due anni fa il grande ritorno al Tardini. Se lo aspettava? 

"A dire la verità no, come non pensavo sarebbe andato al PSG nel 2018. Probabilmente ha deciso di tornare al Parma con l'obiettivo di tornare subito in Serie A. Devo dire che è stata una scelta da vero campione, perché è difficile vedere o immaginare un giocatore del suo calibro concludere la carriera in Serie B. Ha fatto un gesto di grande gratitudine nei confronti del club che lo ha lanciato. Allo stesso tempo, forse non immaginava che tornare nel massimo campionato sarebbe stato così difficile. All'inizio dello scorso campionato lo incontrai e lo salutai a Lignano Sabbiadoro in occasione di Pordenone-Parma, che finì con un rotondo 4-0 per i ducali: scambiammo due parole e mi disse che era convinto di vincere il campionato. Poi le cose non sono andate così. A livello individuale, Buffon era sempre stato tra i migliori in campo. Mentre in questa stagione ha avuto più infortuni e problemi fisici e, alla luce di questo, starà facendo determinate valutazioni". 

Crede quindi che, nel caso in cui fossero confermate queste indiscrezioni circa il suo ritiro, lo farebbe nel momento giusto? 

"Secondo me sì. Sui giornali leggevo anche che avrebbe in ballo una proposta economica molto importante dall'Arabia Saudita: se fosse vero, il suo eventuale ritiro sarebbe un segnale inequivocabile sul fatto che lui abbia pensato che è inutile andare avanti a giocare senza garantire una certa continuità, serve a poco giocare una partita poi saltarne quattro. Indipendentemente dall'età, un portiere deve sempre allenarsi, ma se uno ha continui problemi fisici diventa molto difficile. Inoltre leggevo anche del discorso di voler stare più vicino alla famiglia, e dico che lo capisco benissimo. Da giocatore non sono mai arrivato ai suoi livelli, però comprendo che lo stare spesso in ritiro e comunque in giro per le partite, dopo un po’ di anni pesi e uno senta il bisogno di riavvicinarsi a moglie e figli".

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