Milan, oggi si parte. Pioli, dentro o fuori. Riso fa tripletta e manda in pensione “i vecchi”. Juve, il primo colpo di Cristiano

Inizia una nuova era. Il Milan 3.0 è pronto a ripartire. Assetto societario inedito, pieno poteri a Stefano Pioli e nessuna presenza ingombrante all’interno del gruppo. Sarà tutto Milanello nelle mani dell’allenatore che in questi anni ha avuto un rapporto complicato con Paolo Maldini. Le dichiarazioni ufficiali diranno il contrario ma ci importa poco. Pioli, ad ogni allenamento, aveva la presenza di Maldini che da un lato è un bene ma dall’altro è un male per un allenatore che deve lavorare e si ritrova con il controllore alle spalle. Anche la figura del Direttore veniva vista come l’amico del gruppo, quando invece tutti sappiamo che il Direttore va anche temuto. L’amicizia che legava calciatori a direttore ora mancherà ma è qui che Pioli dovrà essere bravo a gestire. Negli anni il Mister è cresciuto molto, soprattutto sotto il punto di vista tattico. Si è evoluto e ha saputo cambiare le sue idee in corsa. Poteva sembrare “vecchio” invece si è modernizzato e ha vinto. Ora la sua grande chance; deve vincere e deve far girare subito il Milan. La proprietà gli ha dato grande fiducia ma grande fiducia significa anche una montagna di responsabilità. La Curva è con il Milan. I tifosi rossoneri, sono anni, che non contestano e affiancano la squadra in questo progetto che ha regalato gioie inaspettate e delusioni cocenti. Il mercato deve ancora dire tante cose. Pochi acquisti e poche cessioni. Il Milan dovrà correre soprattutto con le uscite. Sta venendo fuori una squadra intelligente. Senza fuochi di artificio ma acquisti mirati.

Intanto qualcuno ha già vinto il campionato del calciomercato. Giuseppe Riso potrebbe rubare l’etichetta del nuovo Mino Raiola ma per fare paragoni con il Re del mercato servono ancora 2-3 sessioni e sicuramente il paragone va fatto anche nei modi, negli atteggiamenti e nella personalità. Bene, Riso è diverso da Raiola ma la storia ce lo ricorda molto. Il meridionale emigrato senza un euro, strappa la fiducia dei Direttori più importanti, apre la sua agenzia e poco alla volta cresce con tanti sacrifici e grande competenza. Raiola era stato “battezzato” da Luciano Moggi, Giuseppe Riso da Adriano Galliani che in questi giovani agenti hanno visto capacità, voglia e fame. Riso ha fatto una tripletta in 10 giorni mica da ridere. Tonali al Newcastle, Frattesi all’Inter e Gagliardini a parametro zero al Monza. Oggi conta 50-60 calciatori in serie A, c’è la fila per andare da lui e non ha neanche 40 anni. La sua agenzia è stata costruita con giovani di valore e in questi anni avrà perso solo 2 calciatori in croce. Di Marco andato con l’Avvocato di Lukaku e Gollini che si è dimenticato anche quanto sia alta una porta di calcio. Riso, faccia pulita ma da furbetto, ha mandato in pensione tanti vecchi del nostro calciomercato. Resiste Tinti, per il resto lavorano tutti poco. Tra calciatori persi ed eredità lasciata a figli non all’altezza. Anche i giovani, però, fanno fatica. Di Campli, dopo le annate di Verratti, ha quasi smesso. Bozzo, perso Tonali, ha fatto fatica a riemergere. Lucci e Pastorello sono forti ma non più imbattibili come qualche anno fa. Regge sulla cresta dell’onda Giuffredi con i neo campioni d’Italia. Alessandro Moggi con Immobile e altri 5-6 di livello. In questo mercato, Riso ha fatto il vuoto. Senza fargli i conti in tasca, con 3 operazioni avrà già superato la doppia cifra. Spettacolo. Poi ci sono quelli che hanno capito tutto dalla vita e fanno tante mediazioni milionarie senza stare dietro ai calciatori che fanno perdere tanto tempo. Busardò e i fratelli Giuffrida lavorano tanto con Inter, Atalanta e Verona (Busardò) mentre Giuffrida ha le chiavi di casa Milan. Questo è il Paradiso fin quando non cambieranno le regole Fifa, poi chissà.

Intanto alla Juventus si è presentato Cristiano Giuntoli e con zero diplomazia ha lanciato il suo cuore in braccio ai tifosi juventini e ha dato un dritto e rovescio ai napoletani. Ora bisogna fare mercato. Anche tanta pulizia. Tra oggi e domani potrebbe sferrare il primo colpo. Milinkovic Savic dalla Lazio. E’ lui il suo bigliettino da visita. Bisogna chiudere l’accordo con la Lazio ma, questa volta, Lotito non potrà tirare in eterno la corda. Il contratto del calciatore è un biglietto aereo per Torino. Il sergente deve cambiare il centrocampo della vecchia signora. I giovani ci sono ma serve uno al posto del flop Pogba. Giuntoli è sul pezzo, Allegri anche. Adesso bisogna sistemare la squadra che parte da buone basi ma 4-5 ritocchi saranno obbligatori. 

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