ESCLUSIVA SI Spolli: “Garcia? Alla Roma pagò una cosa. Gomez non penso si ritiri”

Non esattamente la vigilia ideale per preparare una sfida delicata come quella contro l'Udinese: il caso-Osimhen, anziché sgonfiarsi dopo gli attriti con il tecnico in seguito all'uscita dal campo a Bologna, ha preso contorni preoccupanti ieri sera arrivando a trasformarsi in una netta spaccatura. Un bel problema da gestire per il neo-allenatore Rudi Garcia, non bastasse la partenza incerta dei suoi cui far fronte e le voci sui possibili sostituti in panchina, che già sono circolate sui media.

Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto l'ex difensore Nicolas Spolli, che è stato allenato da Garcia alla Roma, proprio nei mesi precedenti al passaggio di consegne con Spalletti. Oggi Spolli è un agente di mercato che collabora con l'agenzia Quan Sports Management e ci ha parlato anche di alcuni profili interessanti per il nostro campionato: su tutti il giovane che segue lui stesso, Ricardo Solbes, trasferitosi proprio quest'estate in giallorosso.

Che ne pensi della lotta scudetto, quest'anno?

"Penso che l'Inter sia favorita. Come antagonista principale vedo il Milan. Non ne vedo altre allo stesso livello. La Juventus ha una buona rosa, ma non vedo una idea chiara di gioco. Il Napoli, con il cambio di allenatore, è sicuramente un po' in ritardo".

Il cambio in panchina sta incidendo più del previsto?

"Come allenatore è sempre difficile subentrare in una squadra che ha vinto. Alla prima difficoltà cominciano a giudicare il mister piuttosto che i giocatori. I calciatori non sono esenti, ma il tecnico è chiamato a farti tirare fuori il massimo. Bisogna avere anche pazienza e non è facile nel calcio attuale. Il Napoli continua ad essere una squadra forte, con un buon allenatore, ma se parliamo di Scudetto i nerazzurri sono sopra a tutti".

Eri alla Roma con lui, prima che arrivasse proprio Spalletti a sostituirlo.

"È un buon tecnico, uno che lavora e che cerca di preparare bene la partita. Quando giochi ogni tre giorni, come capitò a noi, magari è più difficile prepararle nel dettaglio e forse pagò anche questo nella gestione".

Ci parli di Ricardo Solbes?

"E' un giocatore che può coprire diversi ruoli in attacco: prima o seconda punta, a volte ha giocato anche come esterno. Ha giocato un anno e mezzo o due sotto età in Argentina, poi è stato convocato in prima squadra in Copa Sudamericana facendo uno spezzone di partita. Parliamo di un classe 2006: un prospetto importante, che dovrà dimostrare le sue qualità, in un calcio totalmente diverso come quello italiano". 

A chi somiglia fra gli attaccanti che abbiamo già visto in Italia?

"Ha un po' le caratteristiche di Tévez: una prima punta che può fare la seconda punta, come ti dicevo. Che scende a giocare con la squadra. Anche fisicamente. Lo chiamano "Apache", ma ha tutto da dimostrare".

Ci sono altri argentini in rampa di lancio, seguiti dai nostri club?

"Rodrigo Villagra che gioca nel Talleres de Córdoba, classe 2001. Play davanti alla difesa che può giocare anche a due a metà campo, un giocatore completo. L'unico suo problema è che non è comunitario e dunque le italiane fanno fatica, ma è un giovane di prospettiva che presto vedremo nel calcio europeo. È stato convocato in Nazionale venti giorni fa. Ma ce ne sono anche altri".

Per esempio?

"Aguirre del Newell's è un giocatore importante. Esterno d'attacco forte. Oggi, essendo un 2003, è normale possa avere dei cali perché non è facile essere già determinante ogni domenica. È un altro profilo da seguire. 

Secondo quanto ci risulta, era stato seguito anche dal Bologna in estate.

"Sì, era stato seguito dai rossoblù, è adatto soprattutto per una squadra che gioca con tre attaccanti in campo. Perché è un esterno d'attacco che a volte l'ho visto giocare anche a piede invertito. È forte ed ha tanta personalità. Ha fatto il Mondiale con l'Argentina sub 20. L'attacco era formato da lui, Gauto che oggi è al Basilea e Veliz, che è al Tottenham. Parliamo di giocatori di un certo livello, anche se la Selección non è andata benissimo".

Ti fa piacere rivedere il Catania in Serie C?

"Mi fa molto piacere, l'altroieri ho visto la partita in TV, mi ha emozionato vedere quello stadio, quella gente. Una piazza che merita altri palcoscenici. Non è neanche facile, pure per una squadra cui hanno detto che ha l'obbligo di vincere, salire dalla C alla B. Ma penso abbiano fatto un buon mercato, prendendo giocatori superiori alla categoria in cui sono. Per vincere poi servono idee, voglia e fame. Prematuro parlarne, sicuramente non è l'inizio che tutti i tifosi speravano, me compreso dato che mi considero un tifoso. Però credo che la squadra verrà fuori e lotterà per la promozione".

A proposito di quel Catania: scriverai al tuo ex compagno Papu Gomez di continuare a giocare?

"Secondo me, opinione mia, non si ritirerà. Continuerà a giocare. È di un livello altissimo anche oggi, pochi mesi fa ha vinto il Mondiale. Credo e mi auguro che non smetterà".

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