Dio ha creato il mondo in 7 giorni: dopo 5, il Milan è già bello

A leggere i social, sembrerebbe che negli USA sia andata proprio come gli stessi santoni dell’anonimato vaticinavano un mese fa: “Andremo a fare figuracce, ci vorrà il pallottoliere”. È calcio di agosto, guai a caricarlo di significato: ma è peccato mortale anche ignorarlo, specie se fatto in maniera strumentale. Perché le partite con City, Real e Barca avrebbero dovuto aprire un’importante discussione su quanto questa squadra sia già abbastanza forte, da non dover elemosinare rinforzi su rinforzi in queste ultime tre settimane di mercato. E invece no, si va avanti a parlare sempre e solo di acquisti e di come tizio spenda e caio compri, mentre il Milan no. Un atteggiamento che fortunatamente è figlio solo di un ambiente  che non è rappresentativo della realtà, né della totalità del tifo, né tantomeno delle sensazioni di chi lavora dentro il Milan, dall’allenatore in su.

Vedete, parlare con insistenza di 3 o 4 rinforzi, significa implicitamente dire che 3 o 4 giocatori dei famosi 17 “stranieri” over 23, devono uscire a cuor leggero. E chi sarebbero, di grazia? Non è dato saperlo. È anche per questo che il Milan non ha fretta nel chiudere per i due giocatori per cui, comunque vada, alla fine chiuderà, vale a dire il terzino destro e il centrocampista con capacità difensive. Come già anticipavamo la scorsa settimana, bisogna trovargli anche lo spazio in lista: citofonare chi viene spacciato per re del mercato ma poi si ritrova sullo stomaco fior di esuberi che non sa dove piazzare, visto che ha comprato prima di vendere. Il Milan, a parte Origi e Ballo Toure che sono due questioni diverse, non ha esuberi: ogni cessione, se avverrà (e dovrà avvenire), sarà un’operazione ragionata, volta a fare entrare i nuovi ma senza depauperare il patrimonio economico di giocatori validi e pienamente calati nella realtà.

Venendo al dunque,  nei piani del Milan sarà Adli a lasciare il posto al primo ingresso, che dovrebbe essere Emerson Royal. Per il francese le offerte ci sono, ma non è semplice far accettare al giocatore che il suo sogno rossonero è al capolinea. Yacine è un ragazzo d’oro, amato dallo spogliatoio e dai tifosi: la sua intelligenza, unita a un’offerta europea più allettante rispetto a quella araba, dovrebbe fare il resto.

Per quanto riguarda il secondo tassello, il centrocampista, che sia Fofana o Konè, la scelta è più complessa. Nei piani originali, c’era l’idea di alleggerire un po’ il reparto dei centrali, dove si sperava di ricevere l’offertona per Thiaw che ad oggi non è arrivata. Lui, ma anche Kalulu e lo stesso Tomori, disastroso contro il Barça, rimangono di attualità: se c’è una proposta di livello, partono. Lo stesso vale anche per Bennacer, visto che il cambio centrocampista per centrocampista sarebbe la cosa più logica. Si dovrebbe salvare invece Saelemaekers: a oggi è un assegno circolare, ma Fonseca vuole tenerlo.

Altri movimenti, spiace dirlo, ma sono superflui. Il Milan non dorme davanti alle occasioni e tantomeno davanti alle eventuali richieste dell’allenatore, ma inserire un altro centrocampista (Samardzic?) o una punta (Abraham?) in una rosa già profonda, potrebbe essere difficile. O almeno, potrebbe valerne la pena solo a condizioni particolarmente vantaggiose da un punto di vista di formula, contropartite e cifre. Per Lazar, burocraticamente non dovrebbe uscire nessuno, trattandosi di un 2002:  ma non per questo si spenderanno soldi tutti subito e in abbondanza. Ancor di più vale per Tammy o chi per lui, che presupporrebbe la cessione di Jovic: sicuri che ne valga così tanto la pena? Senza contare che servirebbe una formula adeguata alla situazione attuale del giocatore, che è una scommessa a tutti gli effetti. 

Insomma, placate la vostra ingordigia e la vostra fretta: Dio non ha creato il mondo in un giorno, ma in sette (cit). Non siamo più al primo, è verissimo e bisogna tenerne conto, ma forse, più o meno al quinto, siamo al punto in cui apprezzare ciò che c’è già non sarebbe una cattiva idea.  E se poi, come accadrà,  fino al settimo migliorasse ancora…

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