ESCLUSIVA SI Floro Flores: “Torno in A da allenatore. Sanchez-Udinese? Un bel lieto fine. Su Conte…”

Antonio Floro Flores riparte dalla formazione Under 17 del Benevento: l’ex attaccante di Udinese, Sassuolo, Genoa e Napoli ha rilasciato una intervista a SPORTITALIA per parlarci della sua nuova avventura, oltre che di alcune tematiche legate all’attualità del calcio e di alcuni suoi ex club.

Come ti senti in questa nuova avventura?

“Ho trovato una società molto preparata, all’avanguardia, interessante. A livello di strutture e preparazione sembra di essere tornati a quando giocavo in Serie A, con un campo perfetto, con tutte le attrezzature in ordine e con tutto che viene fatto nel modo giusto. Ho avuto una grandissima impressione dall’ambiente intorno a me, insomma, di una società seria che ha voglia di investire sui giovani. Non potevo scegliere di meglio”.

Quali sono i tuoi obiettivi come allenatore?

“Puntare in alto, voglio arrivare dove sono arrivato come giocatore, in Serie A, però con i giusti tempi e con la giusta gavetta. In più vorrei lasciare alla società ed ai giocatori qualcosa, aiutare i ragazzi a crescere nella mentalità, per arrivare ad un certo livello di ambizione, una certa dedizione e ossessione. E poi di non pensare a me stesso. Voglio pensare ai giocatori”.

In che modo?

“I ragazzini oggi hanno bisogno di capire che per arrivare in Serie A non ti puoi allenare ai due all’ora, non ti puoi permettere distrazioni, devi fare qualche rinuncia. Che per ottenere qualcosa, devi essere ossessionato da quella cosa. Perché non è che ti arriva. Gli allenatori oggi sono diventati molto tecnici, pensano alla tattica. Oltre a questo però devi trasmettere qualcosa ai ragazzi. Io per esempio è vero che vorrei allenare in A, ma ciò che vorrei davvero è anche di poter vedere un giorno dei ragazzi che ho allenato giocano in Serie A. Faccio un esempio”.

Prego.

“Gennaro Esposito è un 2007, lo allenavo nell’Under 17 del Giugliano. Da quest’anno ha ottenuto l’apprendistato e si allena con la prima squadra. Per me questo è un motivo di vanto. Mai avevo visto una partita della prima squadra del Giugliano in C, ma il giorno del suo esordio ero vicino alla panchina per vedere se entrava. Una emozione unica, volevo insultare l’allenatore vedendolo Gennaro in panchina per il fatto che mi sembrava di seguire mio figlio (ride, n.d.r.)”.

A proposito di tecnici che trasmettono qualcosa: quanto può incidere Conte sulle sorti del Napoli?

“Tantissimo. perché arriva in una situazione dove purtroppo l’anno scorso è stato vissuto un anno fallimentare. Lui in queste cose è maestro, sa tirare fuori il meglio da ogni giocatore, sa rianimarli, sa farsi seguire. Se anche far giocare a calcio, perché Conte fa un grandissimo calcio. Soprattutto ha quella mentalità che tanto gli invidio, che è la voglia di vincere. Quello può essere il fattore determinante per il Napoli”.

Conte può influire, poi serve il mercato?

“Lui non è quel classico allenatore che viene qua, bacia la maglia e poi magari va via. E’ una persona molto intelligente, ti fa capire che viene qua per  fare il suo lavoro e che vuole vincere”.

Un altro allenatore che incide è Inzaghi: l’Inter rimane la favorita per lo Scudetto?

“Sì, quando vinci poi parti sempre favorito. Inzaghi è un grandissimo allenatore, ha dimostrato di saper fare un grandissimo calcio, E di avere una squadra che lo segue per filo e per segno. E quando un allenatore raggiunge questi obiettivi, significa che sa fare bene il proprio lavoro. Se rimani tanti anni in una squadra così e ti fai voler bene, vuol dire che sei un grande tecnico ed una grande persona. Sento parlare i giocatori, tutti parlano bene di lui. Questo deve essere un motivo in più di orgoglio perché l’uomo dietro al tecnico è troppo importante”.

Leggendo di Sanchez che può tornare all’Udinese, cosa ti passa per la testa? Voi avete condiviso lo spogliatoio in Friuli.

“Sanchez può giocare ancora come ha fatto l’anno scorso, è un giocatore straordinario. Sarebbe un bel lieto fine, perché la sua carriera in Europa è iniziata da lì e se ha fatto tanti anni di carriera vincente è stato anche grazie all’Udinese. Sarebbe un bel riconoscimento, magari poi smettendo con il calcio nel posto che ti ha dato il trampolino per il calcio che conta. Sarebbe veramente una bella cosa. Secondo me alla fine potrebbe andare in porto se magari si accontentasse anche economicamente”.

Cosa auguri al Sassuolo, dove sei stato da calciatore?

“Sono molto legato a Sassuolo, quindi gli auguro veramente quanto prima di tornare in Serie A, perché come società, come persone che ci lavorano, è sempre stato un ambiente familiare per me. Mi hanno fatto sentire a casa dal primo giorno e spero con il cuore che già quest’anno possa tornare in Serie A”.

Di Francesco riparte dal Venezia.

“E’ stato molto sfortunato con il Frosinone, quindi questa è un’altra bella occasione, molto importante per lui. L’anno scorso ha fatto un grandissimo calcio, mi è piaciuto come giocava. Purtroppo le cose non sono andate per il verso giusto e mi è dispiaciuto tanto. Ho lavorato per due anni e mezzo con lui e dunque mi dispiace quando le cose possono andare male, veramente tanto. Ora sono certo che con il Venezia otterrà grandi soddisfazioni”.

Gestione cookie