Il numero uno al mondo ha impresso una svolta alla crescita del movimento tennistico italiano. L’ammissione del presidente
“C’è un cuore che batte nel cuore di Roma” è il titolo di una delle più belle canzoni di Antonello Venditti. Quel cuore che batte nel cuore di Roma, il prossimo maggio, sarà di Jannik Sinner. Freddo, quasi glaciale all’esterno, ci immagiamo un Jannik estremamente emozionato per il suo ritorno in campo dopo tre mesi di squalifica per il ‘caso’ Clostebol. Peraltro in un torneo, il Masters 1000 del Foro Italico, che almeno qualche anno fa reputava il più bello in assoluto.

A fare gli onori di casa non potrà che essere lui, il Presidente della Federtennis Angelo Binaghi. Durante l’evento ‘Sky Up The Edit’, tenutosi al liceo Scientifico Statale ‘Primo Levi’ della Capitale, il numero uno della FITP è tornato a parlare di Sinner con toni ovviamente entusiastici.
Perché diciamola tutta, è grazie a Sinner che il movimento tennistico italiano è cresciuto a dismisura negli ultimi due anni, senza contare i trionfi in Coppa Davis: “Mi rendono orgogliosi e sono dovuti in gran parte a questo ragazzo dai capelli rossi – l’ammissione di Binaghi – Tanti altri azzurri stanno ottenendo risultati straordinari, essi sono il frutto dello sviluppo di un movimento di base. Ci abbiamo messo 24 anni e credo che le nostre due coppe Davis abbiano un valore differente”.
Sinner la punta di diamante di un movimento in grande espansione: “Gli investimenti nel tennis sono quelli che hanno la resa sociale migliore”
“L’altro motivo d’orgoglio – ha sottolineato Binaghi – è che rispetto allo stereotipo che si era creato del tennista italiano, esuberante e sopra le righe, siamo riusciti ad avere testimoni di quanto siamo leali e corretti noi italiani. E questo è ancora meno programmabile di far diventare Sinner o Paolini quello che sono. Questi ragazzi e ragazze promuovono l’immagine dell’Italia nel mondo”.
Sinner è la punta di diamante, quella che brilla in assoluto più di tutte le altre, ma il tennis nostrano è in forte crescita anche scendendo un po’ di livello: “Abbiamo un combinato disposto straordinario di risultati incredibili e di una narrazione riconosciuta nel mondo – ha evidenziato Binaghi – Se dovessi scegliere tra le due cose, bene terrei più la seconda”.

In conclusione Binaghi ha spiegato come “gli investimenti nel tennis sono quelli che hanno la resa sociale migliore. Portiamo il tennis nelle scuole da un paio di anni, quando io ho iniziato si diceva che non sarebbe mai successo. Noi vogliamo continuare a investire sempre di più, poiché non vogliamo solo far conoscere il tennis, bensì farli innamorare dei nostri sport. Vogliamo sempre più ragazzi che rimangano nel tennis e che diventino praticanti con continuità”.