Una nuova bomba esplode nel tennis mondiale: accusa gravissime, ancora una volta è tirato in ballo Jannik Sinner
Chissà quando finirà. Per Jannik Sinner la positività al clostebol è un caso che si trascina dietro dallo scorso mese di marzo. Chissà se aveva immaginato al momento della comunicazione quel che sarebbe successo nei mesi successivi. Chissà se quando ha accettato la sospensione di tre mesi patteggiando con la Wada, aveva pensato che nulla sarebbe cambiato nei suoi confronti.

Tutto come prima: accuse, polemiche, qualcuno che lo difende, tutto incredibilmente immutato nonostante due enti diversi avevano affermato in maniera esplicita la sua innocenza. Jannik Sinner fa ancora i conti con la vicenda clostebol e lo fa anche come protagonista involontario delle polemiche che sono seguite.
Polemiche da ogni punto di vista e che continuano ancora ora che mancano meno di due settimane alla fine della squalifica. Il caso non è chiuso, come invece ha detto in maniera chiara Rafa Nadal, perché c’è chi continua a tirare in ballo Sinner per le sue battaglie contro il sistema anti-doping.
Sinner, Wawrinka rincara la dose: “Fa male al tennis”
Il 40enne tennista svizzero ha parlato a Eurosport Francia ed è tornato a fare riferimento alla vicenda Sinner, prendendosela con le istituzioni che hanno giudicato il numero 1 al mondo.

Per Wawrinka c’è molto di sbagliato nella gestione della vicenda, partendo dal “il modo in cui è stato gestito, la comunicazione“. Le accuse sembrano sempre le stesse, come un ritornello che non porta però da nessuna parte: “Il fatto che non si sia saputo qualcosa fin dall’inizio. Tutto questo modo toglie credibilità – ha affermato lo svizzero –. L’abbiamo visto nei casi degli ultimi anni. Alcuni sono stati sospesi due anni perché si sono dimenticati di comunicare esattamente un indirizzo“.
Quindi il vero pesante attacco a ciò che è stata la gestione del caso Sinner: “È stata gestita in un modo che fa male al tennis. Alla fine ci si chiede – continua Wawrinka – quale battaglia si sta cercando di vincere“. E lo svizzero ha chiaro in mente l’interrogativo a cui si deve rispondere: “Si cercano davvero i giocatori positivi o si riduce tutto ad avere un avvocato bravo che ti fa uscire nel miglior modo possibile?”
Una domanda senza risposta e che alimenta nuovamente dubbi e polemiche. Quelle di cui, molto probabilmente, non solo Sinner, ma tutti il tennis si è stancato di sentire.