Una forte scossa ha travolto la Federcalcio turca, portando alle dimissioni in blocco del presidente e dell’intero consiglio direttivo della Commissione disciplinare del calcio professionistico. La decisione è giunta a seguito di uno scandalo scaturito dalla diffusione di conversazioni private su WhatsApp, nelle quali i membri del comitato si sarebbero lasciati andare a commenti e giudizi ritenuti inopportuni e compromettenti.
I messaggi in questione, resi pubblici, hanno rivelato una serie di giudizi evidenti contro il tecnico da parte di un organismo che dovrebbe essere imparziale. Nelle chat, i membri del comitato avrebbero deriso dirigenti di diversi club e avrebbero apertamente espresso preferenze a favore di una squadra in particolare, il Galatasaray. Non solo, le conversazioni includevano anche attacchi pesanti e diretti nei confronti di José Mourinho, attuale allenatore del Fenerbahçe. Tra le frasi incriminate, spiccano affermazioni come: “Gliela faremo pagare la prossima stagione” e “è stato troppo tollerato”.

Questo tipo di condotta, caratterizzata da commenti di certo non comuni per organismi federali ed a tratti minacciosi, ha sollevato forti polemiche e critiche severe da parte della stampa locale. La diffusione di tali comunicazioni interne ha minato la credibilità e l’integrità della Commissione disciplinare, la cui funzione principale è quella di applicare il regolamento in modo equo e trasparente. Tanto che tutto questo ha portato i membri apicali della federazione a fare un passo indietro. E la mente va ai tanti scontri che il tecnico di Setubal ha dovuto affrontare in questa annata decisamente turbolenta dal punto di vista comunicativo, con frequenti scontri a mezzo stampa con il sistema calcistico turco e gli arbitraggi.