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Dramma Sinner, notizia tremenda: scandalo mondiale

Ci sono gli slam, i montepremi da capogiro e i gossip amorosi. Ma che Sinner dovesse affrontare un dramma del genere nessuno se lo sarebbe aspettato.

Il 2025 di Jannik Sinner resterà comunque un anno scolpito nella memoria del tennis mondiale. Due titoli Slam, un testa a testa infinito con Carlos Alcaraz e quella costante sensazione di essere sempre al centro della scena. Dall’Australian Open fino a Wimbledon, passando per la finale persa al Roland Garros, l’altoatesino ha dimostrato di avere raggiunto una maturità tecnica e mentale che lo rende ormai un riferimento assoluto. Anche agli US Open, nonostante la sconfitta, ha dato filo da torcere ai suoi avversari (escluso Alcaraz), confermando di essere in grado di competere su ogni superficie e in qualsiasi condizione. La programmazione asiatica lo attende ora con gli appuntamenti di Pechino e Shanghai, due tornei che potrebbero dire molto sulla corsa al numero uno del ranking ATP.

Per Sinner la sfida non è solo sportiva ma anche di resistenza mentale, perché la pressione mediatica attorno a lui cresce di settimana in settimana. A tutto questo si aggiunge la necessità di mantenere un equilibrio tra campo e vita privata, cosa non sempre facile quando si diventa un’icona globale. Eppure, proprio quando sembrava che le uniche preoccupazioni fossero legate al servizio da migliorare o alla rincorsa a Alcaraz, ecco emergere uno scenario del tutto inatteso. Perché ci si poteva aspettare di tutto da un campione come lui: vittorie, sconfitte brucianti, sponsor e copertine. Ma che Sinner diventasse protagonista di una spy story internazionale, francamente, no.

Sinner story, dati cerebrali rubati: la denuncia di Pablo Torre

Secondo quanto rivelato dal giornalista investigativo americano Pablo Torre, i dati cerebrali di diversi sportivi di altissimo livello sarebbero stati hackerati da gruppi legati al governo cinese. Tra questi anche quelli di Jannik Sinner, che negli ultimi mesi ha utilizzato la tecnologia di biofeedback FocusCalm per lavorare sulla concentrazione e la gestione dello stress. Il dispositivo, sviluppato da BrainCo, start-up con sede a Harvard ma con origini in Cina, consiste in una sorta di fascia elettronica capace di registrare onde cerebrali. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare focus e rilassamento negli atleti, fornendo dati preziosi a coach e staff medico. Ma secondo Torre, questi dati sarebbero stati intercettati e trasmessi a Pechino con scopi molto meno sportivi: addestrare soldati super concentrati e persino sviluppare sistemi robotici per l’esercito cinese.

Jannik Sinner
Sinner story, dati cerebrali rubati: la denuncia di Pablo Torre – Sportitalia.it (screen Youtube)

Le accuse, rese pubbliche nel podcast “Pablo Torre Finds Out” dopo un’inchiesta durata sei mesi in collaborazione con Hunterbrook Media, hanno fatto scalpore. A dare ulteriore peso alla vicenda è stato l’intervento di Riccardo Ceccarelli, di Formula Medicine, che segue da vicino Sinner e ne ha confermato l’uso del sistema FocusCalm. Le sue parole sembrano confermare almeno in parte l’impianto delle rivelazioni di Torre. L’ipotesi che le onde cerebrali di Sinner, così come quelle di atleti come Mikaela Shiffrin o Iga Swiatek, siano finite nei server di Pechino per fini militari apre scenari inquietanti. Dalla formazione di studenti “super dotati” all’allenamento dei soldati del futuro, la vicenda rischia di trasformarsi in uno dei più clamorosi casi di spionaggio mai emersi.

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