I due tennisti migliori su piazza sono finiti nella bufera. Alcaraz e Sinner sono stati accusati pesantemente e il tutto è accaduto pubblicamente.
La stagione tennistica entra nel vivo e gli appassionati hanno segnato in rosso sul calendario la data dell’ATP Masters 1000 di Shanghai, primo torneo in cui rivedremo di nuovo opposti Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Dopo settimane di attesa, i due giovani dominatori del tennis mondiale torneranno nello stesso tabellone, alimentando una rivalità che ormai è il motore principale del circuito. Nell’immediato, però, i tifosi dovranno accontentarsi di seguirli a distanza: Sinner ha scelto di giocare a Pechino, mentre Alcaraz sarà protagonista a Tokyo. Una programmazione che tiene conto delle esigenze di calendario e degli obiettivi stagionali, ma che lascia comunque in sospeso la grande sfida. Entrambi sanno che i tornei nelle capitali asiatiche potranno incidere non poco sulla lotta al vertice del ranking ATP, oggi favorevole allo spagnolo ma con margini ancora ridotti.

I duelli tra i due hanno segnato un’epoca già in fase di costruzione: match intensi, equilibrati, capaci di catalizzare l’attenzione di pubblico e media come solo le grandi rivalità del passato sapevano fare. Sinner e Alcaraz rappresentano due modi diversi di interpretare il tennis moderno: l’italiano più glaciale, ordinato, metodico, lo spagnolo più istintivo, esplosivo e capace di trasformare ogni punto in uno show. È proprio questa contrapposizione di stili a rendere ogni loro incontro un evento imperdibile. Eppure, mentre il conto alla rovescia verso Shanghai prosegue, nelle ultime ore è esplosa una polemica che ha acceso il dibattito tra addetti ai lavori e tifosi.
Federer lancia la bomba: “Troppi tornei costruiti per favorire Sinner e Alcaraz”
A sollevare la questione è stato Roger Federer, intervenuto durante la Laver Cup di San Francisco al podcast di Andy Roddick. L’ex numero uno del mondo ha lanciato un’accusa forte agli organizzatori dei tornei, parlando apertamente di una tendenza a uniformare le condizioni di gioco per favorire finali tra Sinner e Alcaraz. Cambiando la velocità dei campi e delle palline, i direttori dei tornei hanno reso ogni settimana praticamente identica – ha detto Federer. Questo svantaggia i giocatori meno forti, costretti a tirare colpi straordinari per avere la meglio. Con campi più veloci, invece, le sorprese sarebbero più probabili.

Lo svizzero ha sottolineato come negli anni Duemila i tornei fossero caratterizzati da superfici molto diverse tra loro, il che permetteva di assistere a sfide tra attaccanti e contrattaccanti con esiti meno scontati. Oggi, invece, tutto si gioca allo stesso modo: “Vorremmo vedere Sinner o Alcaraz sul velocissimo e poi sugli estremi opposti, sui campi super lenti, per capire davvero chi si adatta meglio. Ma i direttori hanno scelto la strada opposta: rendere ogni torneo una copia dell’altro, perché la rivalità tra questi due funziona e porta pubblico”. Il Times ha ricordato come il rallentamento delle superfici sia stato introdotto a metà degli anni 2000 per ridurre il predominio del servizio e favorire gli scambi da fondo campo. Ma le parole di Federer hanno acceso un dibattito: davvero il tennis moderno sta sacrificando la varietà per garantire spettacolo attraverso una sola rivalità?






