Sarà certamente felice Carlos Alcaraz, nel vedere il suo rivale di sempre perdere punti importanti. Sinner fuori non se lo sarebbe aspettato nessuno….
Il ritorno in campo di Jannik Sinner dopo il breve riposo post-US Open non poteva che avvenire in Asia, laddove si concentreranno i primi appuntamenti cruciali della sua rincorsa al numero uno del mondo. L’altoatesino, attuale numero due del ranking ATP, ha esordito a Pechino superando l’ostacolo d’ingresso con la consueta autorità, lasciando intendere che la condizione è quella dei giorni migliori.
L’obiettivo è chiaramente quello di accumulare più punti possibile, tenendo il passo di Carlos Alcaraz e costruendo le basi per un sorpasso che, realisticamente, non potrà avvenire entro la fine del 2025 se la fortuna e la matematica non assisteranno l’altoatesino. Il tour de force sarà impressionante: dopo Pechino (25 settembre – 1° ottobre), ecco il Masters 1000 di Shanghai (1-12 ottobre), un torneo che l’azzurro dovrà difendere con il peso dei 1000 punti conquistati lo scorso anno contro Novak Djokovic.

Subito dopo, il prestigioso Six Kings Slam di Riad (15-18 ottobre), una ricca esibizione che lo vedrà al fianco dei big del circuito, preludio al 500 di Vienna (20-26 ottobre) e al Masters 1000 di Parigi-Bercy (27 ottobre – 2 novembre). Infine, il grande obiettivo stagionale già raggiunto: le ATP Finals di Torino (9-16 novembre), appuntamento che Sinner sogna di rivincere davanti al pubblico italiano per confermarsi campione del Masters. Un calendario compresso, quasi soffocante, che lascia spazio a poche pause e che costringerà inevitabilmente a scelte difficili. Tutto ci si poteva aspettare, tranne che Sinner dovesse diventare un equilibrista tra tornei prestigiosi e logoranti spostamenti intercontinentali.
Sinner, Vienna a rischio: scelta quasi obbligata
Se è vero che l’ambizione di Jannik Sinner è quella di competere in ogni grande evento, la realtà è che i limiti fisici e la gestione delle energie non possono essere ignorati. Gli appuntamenti in calendario sono così ravvicinati che difficilmente l’altoatesino potrà spingersi fino in fondo in ogni torneo senza pagare dazio sul piano fisico. La sequenza Shanghai-Riad-Vienna-Parigi, in particolare, rappresenta un ostacolo quasi impossibile da affrontare senza conseguenze. Ecco perché, secondo gli addetti ai lavori, la rinuncia più probabile potrebbe riguardare proprio Vienna. La logica parla chiaro: con il Masters 1000 di Parigi subito dopo e ben 1000 punti in palio, diventa difficile pensare che il numero due del mondo si presenti al torneo austriaco con le stesse motivazioni e, soprattutto, con le stesse energie.

Saltare l’appuntamento viennese gli consentirebbe di ricaricare le batterie tra l’esibizione saudita e il torneo francese, arrivando a Torino nelle migliori condizioni possibili. Molto dipenderà ovviamente dai risultati nei tornei precedenti. Se Sinner dovesse uscire prematuramente a Shanghai o a Pechino, potrebbe rivalutare l’idea di disputare Vienna per recuperare punti preziosi. Ma se, come spesso accaduto negli ultimi mesi, l’azzurro riuscisse a spingersi fino in fondo, il rischio di sovraccarico diventerebbe concreto.






