Archiviata la pratica Cilic, Jannik Sinner non trova pace col suo passato. Il Clostebol è tornato a farsi sentire, mentre la corsa al primato è partita.
Il 2025 sta entrando nella sua fase più calda e il countdown verso le ATP Finals di Torino è ormai cominciato. Per Jannik Sinner i prossimi tre mesi saranno cruciali nella rincorsa a Carlos Alcaraz, leader del ranking che ha riconquistato la vetta con la vittoria agli US Open. L’altoatesino, che aveva mantenuto la prima posizione per 65 settimane consecutive, ha dovuto cedere il passo dopo la sconfitta in finale a Flushing Meadows contro lo spagnolo. La rincorsa, però, è tutt’altro che conclusa. L’esordio all’ATP 500 di Pechino è stato rassicurante per Sinner, capace di superare senza affanni un avversario esperto come Marin Cilic, lasciandogli appena quattro game in tutto l’incontro. Dall’altra parte, a Tokyo, Carlos Alcaraz ha dovuto stringere i denti per piegare Sebastian Baez, accusando qualche fastidio alla caviglia che non sembra comunque compromettere la sua corsa.

Il calendario è serrato: dopo Pechino e Tokyo, i due si ritroveranno a Shanghai, teatro di uno scontro che potrebbe spostare di nuovo gli equilibri, ma che non comprometterà il primato dello spagnolo. Proprio lì Sinner sarà chiamato a difendere i 1000 punti conquistati lo scorso anno contro Novak Djokovic, un compito arduo che rende la sua missione ancora più complessa. Ma mentre il presente guarda al campo, il passato continua a bussare alla porta dell’altoatesino, riportando in primo piano il caso Clostebol che, nonostante i cinque mesi trascorsi dalla fine della squalifica, resta argomento di discussione e dibattito nel circuito.
Clostebol, Naldi rompe il silenzio: “Con Sinner nessun rancore”
Il passato recente di Jannik Sinner è inevitabilmente legato alla vicenda Clostebol, che portò alla squalifica temporanea e al coinvolgimento del suo staff medico. A distanza di mesi, una delle figure centrali di quell’episodio, il fisioterapista Giacomo Naldi, ha scelto di rompere il silenzio. L’ex collaboratore del team dell’altoatesino lavora oggi accanto a Francesco Passaro, ma non ha dimenticato l’impatto che quella vicenda ha avuto sulla sua carriera e sulla sua vita. Non ho mai voluto commentare quanto è successo e continuerò a non farlo – ha spiegato Naldi, ammettendo che la vicenda lo ha colpito “umanamente e professionalmente”. A differenza di altre figure che hanno sfruttato i riflettori, il fisioterapista bolognese rivendica di essersi sempre comportato con correttezza, senza cercare visibilità.

Con Sinner, il rapporto è rimasto sereno: “Abbiamo parlato, è stato cordiale, ci siamo raccontati cose private. Alla fine resta il rapporto umano, dopo una sfortunata serie di coincidenze che ci ha coinvolto entrambi”. Oggi Naldi ha ritrovato la serenità tornando sul circuito, accolto positivamente da colleghi e giocatori, compreso lo stesso Carlos Alcaraz, con cui ha scambiato parole cordiali durante gli US Open. Nessun imbarazzo, nessuna ombra. Il tempo passa, le persone vanno avanti secondo il proprio percorso – ha aggiunto. Il fisioterapista, diventato padre da poco più di un anno, si concentra ora sul lavoro con Passaro, puntando a chiudere la stagione con l’obiettivo di centrare l’accesso diretto agli Australian Open.






