Egan Bernal, le immagini sono shock: le dichiarazioni anche peggio

Altro che buone condizioni e conseguenze minime, Egan Bernal ha rischiato la pelle e la sedia a rotelle: è il ciclista colombiano a parlarne parlando dello scampato pericolo

Un dramma. Quello di Egan Bernal, ancora ricoverato alla Clinica Universitaria La Sabana di Bogotà, è stato un autentico dramma.

Egan Bernal
Il volto sofferente di Egan Bernal in ospedale

L’incidente avvenuto sulla statale 55 qualche giorno fa, durante un allenamento, è un dramma con il quale Bernal dovrà fare i conti per i mesi a venire.

Egan Bernal, ha rischiato la vita

Sarà molta lunga la strada verso il recupero del fuoriclasse colombiano, primo posto al Giro d’Italia di quest’anno, campione del Tour 2019. Sulle modalità dell’incidente che poteva costargli la vita sono in corso ancora alcune indagini. Si sta cercando di capire che cosa sia accaduto. Bernal era in piena progressione con la sua bicicletta quando è andato a scontrarsi con molta violenza sul retrotreno di un pullman parcheggiato a bordo strada.

La caduta a terra è stata rovinosa. Ma l’intervento, molto tempestivo dei medici della Ineos Granadiers che stavano seguendo la sgambata del campione, sembrava avere evitato il peggio.

Diagnosi drammatica

Egan Bernal è stato operato alla schiena per un brutto trauma vertebrale. Poi i chirurghi hanno ridotto la frattura al femore. Il ciclista è stato poi assistito per oltre 48 ore in terapia intensiva per verificare il forte trauma cranico e la violenta botta al bacino.

Ora il peggio sembra essere passato. In Colombia ieri circolavano notizie molto preoccupanti che mettevano addirittura in forse il prosieguo della sua carriera.

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Egon Bernal
Egon Bernal, vincitore dell’ultima edizione del Giro d’Italia (Foto ANSA)

Bernal ringrazia i tifosi del loro affetto e cerca, per quanto possibile, di tranquillizzare: “Le cose sono esattamente come dico. Ho corso il serio rischio di restare su una sedia a rotelle per tutta la vita. Ho rischiato di restare paraplegico, forse anche di perdere la vita. Ringrazio Dio, che ha voluto tenermi qui, la clinica Universitaria e chi mi ha soccorso. La mia famiglia e tutta la gente del ciclismo che sento così vicino. Non è finita, sono ancora in terapia intensiva. Attendo nuove operazioni, ma confido in Dio che tutto andrà bene”.

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I tempi di recupero di Bernal sono purtroppo lunghi. I medici non hanno ancora fatto ipotesi, ma si parla di non meno di sei mesi di terapie, rieducazione e allenamenti graduali.

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