Roma, De Rossi: “De Zerbi allenatore diverso. Ha idee brillanti”

Domani sera la Roma sfiderà il Brighton nella gara d’andata degli ottavi di finale di Europa League. Daniele De Rossi, allenatore della formazione giallorossa, ha presentato la sfida in conferenza stampa.

Sul Brighton e su De Zerbi.
“Ho sempre detto di avere una grande amicizia con Roberto, fin da quando ero un calciatore: dopo la partita chiacchieravamo e gli esprimevo l’ammirazione del calcio che proponeva. Ha idee brillanti, è un allenatore diverso. Il Brighton non è soltanto lui, hanno acquistato molti calciatori bravi. Mi aspetto una gara difficile”.

L’Olimpico sarà di nuovo pieno?
“L’unione delle due cose sarà importante. Per qualsiasi calciatore è molto bello giocare qui, ma loro sono abituati a giocare in stadi pieni in Premier, anche se credo che qui il calore sarà un po’ più alto”.

Che partita si immagina domani? Il Brighton è nono in Premier, quanto vale questa posizione in Serie A?
“Sono un club emergente, non ha una storia decennale. Sicuramente è stato bravo Potter all’inizio a creare qualcosa e De Zerbi sta creando un vero e proprio marchio. Difficile dire se qui sarebbero ottavi o decimi, il quarto qui è il Bologna che ha una storia simile. Penso che sia una cosa simile”.

Pensa di giocare a 3 in difesa?
Difesa a tre o quattro? Non lo dico.

Domani la Roma dovrà essere più istintiva o riflessiva?
“La Roma è una grande squadra che deve rispettare il Brighton e come gioca, ma noi siamo la Roma. Sarà una grande partita. La prima cosa che dobbiamo sapere è che il Brighton mette a giocare nella propria metà campo il Manchester City, il Chelsea, il Liverpool, l’Arsenal. Ci saranno varie partite all’interno della partita, dovremmo essere bravi a giocarle e a vincerle entrambe. Dovremmo essere bravi quando avremo palla”.

La questione del ranking è una motivazione extra? 
“Giochiamo per vincere e passare il turno, magari diamo un occhio diverso alle connazionali per avere il quinto posto. Poi bisogna arrivarci in quelle posizioni, ma ci guardiamo il giusto. Guardiamo quest’aspetto come qualcosa in più, noi andiamo sempre in campo per vincere”.

Qual è il suo bilancio?
“Con i tre punti con l’Inter sarebbe stato tutto perfetto (ride, ndr). Non abbiamo fatto niente ma sono soddisfatto. In questa città i giudizi cambiano velocemente, per questo cerco di tenere i ragazzi con la testa dentro Trigoria e fuori da social o giornali. Sono contento per quello che ho creato con loro. Non voglio cose speciali, ma loro credono ciecamente in quello che dico e faccio”.

Le alternanze sulle fasce sono continue. Karsdorp come sta?
“Oggi valuteremo Karsdorp, vediamo. I due terzini sinistri mi fanno impazzire, mi piacciono perché sono diversi tra di loro e hanno caratteristiche ottime. A volte scelgo chi è più in forma, a volte in base all’avversario, non c’è una strategia prestabilita. So di poter contare su entrambi, li valuto allenamento dopo allenamento”.

Bove.
“Nella mia prima partita è stato il migliore in campo, magari sta trovando meno spazio dall’inizio perché ha di fronte giocatori che stanno dando il massimo. Non lo vedo sulla fascia, ma più che altro da mediano davanti alla difesa. Tecnicamente è uno forte, deve avere questa testa, è un professionista e un giocatore magnifico. Ci conto alla grande”.

Quanto pesa il fattore esperienza, maggiore nella Roma rispetto al Brighton? La differenza tra Serie A e Premier?
“L’Italia si sta rilanciando dopo un periodo in cui il campionato inglese sembrava irraggiungibile come valore. Quando una squadra non è tanto abituata a giocare in certi palcoscenici può essere un contraccolpo. Ma quando succede ti aggrappi al calcio, alla struttura di squadra che ti dice dove muoverti. Loro lo sanno fare molto bene, quel piccolo gap rispetto ai nostri lo colmeranno con la conoscenza. Serve forza ed esperienza da parte nostra, sarà una gara dura”.

L’ultimo gol della Roma in Champions l’ha fatto lei con il Porto, ci pensa che il suo destino calcistico è incrociato con la Champions?
“Nell’ultima partita che la Roma ha giocato in Champions c’ero io e a me sembra di aver smesso da vent’anni. È inaccettabile non esserci da così tanto, a livello societario stiamo messi meglio rispetto a quando c’ero io. Questi giocatori possono lottare per la Champions con qualsiasi allenatore”.

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