La mezzofondista keniota Agnes Tirop uccisa dall’ex marito a coltellate è stata sepolta ieri, ai suoi funerali hanno partecipato oltre mille persone
In un paese nel quale secondo le statistiche ufficiali del governo il 48% delle donne subisce violenza e molestie, spesso all’interno della propria famiglia – e sono i dati ufficiali, chissà quali sono quelli reali – Agnes Tirop è diventata un simbolo.
Agnes Tirop, i funerali
In due settimane ben sei donne state uccise da mariti o fidanzati. Due di queste erano atlete: e Agnes Tirop era solo la più conosciuta. Una primatista mondiale di valore assoluto. La tragica morte di Agnes è diventata qualcosa di più di una tragedia familiare. La donna, assassinata con numerose pugnalate alla gola e all’addome dal marito, catturato dopo una lunga fuga, è stata definita ‘un simbolo per il paese’. Una morte terribile, che forse può alzare la cortina di omertà legata ai femminicidi nel paese.
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Un paese in lutto
Il giorno del suo funerale non è stato scelto a caso. Sabato 23 ottobre Agnes avrebbe compiuto 26 anni. Oltre mille persone hanno preso parte ai funerali: tanti atleti, tutti i massimi esponenti del governo e dell’amministrazione sportiva del paese. Sulla bara, circondata da fiori bianchi e rossi, la sua foto con la medaglia di bronzo dei mondiali.
“Abbiamo perso quella che chiamavano la principessa, per la sua corsa elegante e imponente – ha dichiarato Hellen Obiri, campionessa mondiale dei 5.000 metri femminili e mentore di Tirop, con cui l’atleta si era allenata poche ore prima di morire – lei oggi è una guerriera, che rappresenta il nostro paese a un livello ancora più alto. Diventerà il simbolo sul quale costruire un nuovo paese, più solidale, equo e sicuro per tutte le donne”.
Il marito di Agnes Tirop, Ibrahim Rotich, è stato arrestato con l’accusa di omicidio.