Aguero, la decisione è sconvolgente: “La salute prima di tutto”. Il trentatreenne attaccante argentino lascia i fan senza parole
E’ uno degli attaccanti più forti e prolifici che il calcio internazionale abbia avuto da trent’anni a questa parte. Argentino purosangue, nato a Buenos Aires, cresciuto nelle giovanili dell’Independiente, Sergio Aguero ad appena 18 anni è sbarcato in Europa, per la precisione in Spagna acquistato dall’Atletico Madrid i cui osservatori erano rimasti folgorati dopo averlo visto giocare in Coppa Libertadores. Con la maglia biancorossa dei Colchoneros, El Kun in cinque anni conquista un’Europa League e una Supercoppa Uefa prima di compiere il grande salto: nell’estate del 2011 viene acquistato per 42 milioni di euro dal ricchissimo e ambizioso Manchester City.
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Con i Citizens resta ben dieci anni in cui vince praticamente tutto: cinque Premier League, una Coppa d’Inghilterra, sei Coppe di Lega inglesi e tre Supercoppe inglesi. In più diventa il miglior marcatore della storia del club con 260 gol realizzati. Un palmares straordinario degno di un grande campione quale Aguero ha dimostrato di essere. L’estate scorsa prende la decisione, assai sofferta, di lasciare l’Inghilterra per fare ritorno in Spagna: Aguero dice ì all’offerta del Barcellona.
L’esperienza in blaugrana non è soltanto avara di soddisfazioni, ma si rivela addirittura drammatica: il 30 ottobre nel corso del match contro l’Alaves accusa un malore in campo. I controlli a cui viene sottoposto in seguito rivelano l’esistenza di un serio problema cardiaco.
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Aguero ha deciso: “Lascio il calcio, non potevo più andare avanti”
E oggi, a distanza di un mese e mezzo da quegli eventi, il fortissimo attaccante argentino ha annunciato, tra le lacrime, il suo ritiro ufficiale dall’attività agonistica: “Ho deciso di lasciare il calcio professionistico. E’ un momento molto difficile – ha proseguito Aguero – ma sono comunque felice per la decisione che ho preso. La priorita’ va alla mia salute. Ho preso questa decisione 10 giorni fa: ho fatto di tutto per vedere se c’era qualche speranza, ma non ce n’erano molte – ha aggiunto l’ex stella del Manchester City -. Mi sono affidato ai medici che mi hanno spinto in questa direzione”.
